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Qual è il senso di tante difficoltà?

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Lorena Moscoso - pubblicato il 18/09/18
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C’è un’ottima formula per affrontarleOgni giorno della nostra storia personale arriva con questa componente immancabile e fastidiosa: le difficoltà. Al di là del fatto che la vita stessa si è capovolta il giorno in cui siamo stati espulsi dal Paradiso, possiamo vedere che troviamo ogni giorno degli ostacoli sul nostro cammino.

Oggi vorrei gettare un po’ di luce su quei problemi più o meno importanti che affrontiamo ogni giorno.

Penso che se ciascuno di noi venisse al mondo con tutte le sue necessità soddisfatte non avremmo vincoli di alcun tipo.

Non avremmo bisogno di una madre che ci nutra, ci protegga, ci accarezzi e ci colmi di affetto. Non avremmo bisogno di trovare un partner, e men che meno di procreare.

Non avremmo amici né fratelli, né la necessità di una famiglia che ci accudisca e ci incammini nella giusta direzione.

Non avremmo nemmeno quel vuoto con cui nasciamo tutti, che di quando in quando ci scuote e ci costringe a guardare il cielo e a formulare alcune delle domande a cui è più difficile rispondere, quelle a cui non si può fornire una risposta se non con un salto di fede.

Conflitti, dubbi e disaccordi che a volte ci tolgono il sonno, problemi piccoli o grandi di ogni tipo, tante questioni da risolvere che ci fanno perdere la pazienza, la calma e la pace del cuore…

Quanti incontri sono più che altro disincontri, e quanti vuoti quando abbiamo bisogno di risposte…

Difficoltà, “benedette difficoltà”, come le chiamo io, perché rappresentano un appello a concentrare la nostra attenzione su Dio, che ci dice: “Domandami, cercami, chiedimi aiuto, chiedi la mia opinione, cerca la mia volontà, facciamolo insieme”.

Gesù ci dice in Giovanni 15 “Senza di me non potete far nulla”, e questa è la grande formula della vita, sempre con Lui, mai senza di Lui.

Dobbiamo rendere presente Dio in ciascuno dei passi che compiamo, in ogni decisione, ogni progetto, ogni passo, ogni difficoltà, perché così, benedetti da Dio, questi passi diano molto frutto.

Quanto poco raggiungiamo quando confidiamo solo nelle nostre forze, quando crediamo di essere autosufficienti!

Camminiamo nella vita cercando limiti dietro ogni angolo, avendo l’opportunità di fare le cose con il massimo grado di perfezione se procediamo affidando la nostra vita a Dio.

Basta un piccolo invito da parte nostra perché Dio dispieghi tutta la sua saggezza e la sua attenzione nella nostra vita.

Lo dice già l’apostolo Giacomo: “Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi” (Giacomo 4, 8).

La vita non serve per viverla a metà, e le difficoltà sono il modo in cui ci viene ricordato continuamente che senza di Lui non possiamo far nulla.

Se c’è qualcosa che non smette mai di colpirmi relativamente alla nostra fede cristiana è che Dio si avvicina a noi in modo personale.

Dio non è solo un’energia che gravita in tutto e che mantiene l’universo in equilibrio; è sopratttuto un Padre amorevole, che essendo Dio diventa “Padre” e promette che, se rispettiamo i suoi comandamenti, vivrà in noi, presente nel suo spirito e per sempre.

Quanta consolazione abbiamo a disposizione, e quanta poca attenzione riserviamo alle cose del cielo! Ricordate che Egli bussa alla porta. Lo lascerete entrare?

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