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Milano. 4 ore di coda per bere un caffè firmato e assaporare il gusto di essere qualcuno

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Silvana De Mari - pubblicato il 10/09/18
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File infinite per l’apertura del primo store di Starbucks in Italia. “Nella tazza insieme al cappuccino c’è anche mezzo cucchiaino di illusione di identità” (Silvana De Mari)Perché a Milano la gente si è messa in coda per un bar dove caffè e cappuccino costano molto di più? Inoltre in Italia di bar belli e bellissimi ne abbiamo moltissimi. Qual è il prodotto acquistato? L’identità. Per lo stesso motivo per cui si compra roba carissima e cara solo perché firmata: per l’identità. Vestire firmato, bere un caffè firmato, tatuarsi, garantiscono un senso di identità. Dal quantitativo di gente che si mette in coda per un determinato caffè (niente di speciale) per comprare quel tipo di maglietta (come sopra) che si tatua, deduciamo quanto l’identità scarseggi. L’identità è verticale e/o orizzontale. L’identità orizzontale è chi sono, di chi sono la moglie, la madre, il mio lavoro, il mio personale rapporta con Dio. Se tutto va bene ci vanno una quarantina di anni per arrivarci, da cui il geniale detto “la vita comincia a quarant’anni”. Prima dei quaranta, ma soprattutto prima dei venti, quello che funziona è l’identità verticale, quella che si eredita. Identità familiare. Identità nazionale. Identità religiosa, la religione della famiglia e del popolo di appartenenza, i riti, le processioni, i canti, eccetera. Nei gruppi etnici dove queste identità sono ancora forti, non ci si mette in coda alle 4 per un caffè in un determinato bar. Ora dopo l’identità religiosa, nazionale e familiari, in questa Europa postcristiana, apolide e figlia di genitori separati e padri assenti, stanno abbattendo anche l’identità sessuale. Quindi non è così folle fare quattro ore di coda e spendere 4,5 euro: nella tazza insieme al cappuccino c’è anche mezzo cucchiaino di illusione di identità.

 

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