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I Cavalieri di Colombo aiuteranno a rispondere alla crisi degli abusi

VETERANS AT LOURDES

Fourth Degree Knights of Columbus in their new uniforms.

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Kathleen Hattrup - pubblicato il 25/08/18
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Mentre i vescovi e tutti i cattolici chiedono un maggiore coinvolgimento dei laici nell’indagare sugli abusi e prevenirli, l’organizzazione maschile fa un passo avantiLa Chiesa soffre molto per la crisi degli abusi che la coinvolge, e la “digrazia non si abbatte solo su chi li ha perpetrati”, ma “ferisce tutti noi, come il silenzio dei pastori che hanno ignorato le grida del loro gregge”.

È questa la riflessione del leader dei Cavalieri di Colombo, organizzazione maschile internazionale nota in tutto il mondo per la sua risposta pratica e finanziaria a una serie di situazioni e di crisi e disastri naturali.

Il leader dell’organizzazione, il Cavaliere Supremo Carl Anderson, lo ha affermato in una lettera ai Cavalieri e ai cappellani dicendo che “i Cavalieri di Colombo – laici, sacerdoti e cappellani – avranno un ruolo importante da giocare nel ricostruire la Chiesa”.

I membri dell’organizzazione, ha aggiunto, devono impegnarsi a lavorare a favore del pentimento, della riforma e della ricostruzione.

Circa il pentimento, Anderson ha chiesto un “pieno rendere conto dei misfatti”.

Riferendosi specificatamente all’ex cardinale Theodore McCarrick e ad altri abusatori, ha dichiarato che “dopo anni in cui ci siamo confessati con loro, è il momento che si ‘ripuliscano’ per ciò che hanno fatto e quello che hanno fallito a fare”.

Anderson ha aggiunto che i sacerdoti che non vivono il celibato devono essere rimossi “non per vendetta, ma per la protezione dei fedeli e per evitare variazioni future dello scandalo di cui soffriamo ora”.

La riforma, ha detto Anderson, dovrebbe includere molte delle idee circolate, comprese le indagini da parte di commissioni indipendenti che includano i laici, l’estensione della politica di “tolleranza zero” per includere i vescovi e una “linea diretta etica indipendente per riferire condotte criminali o di altro genere in opposizione all’insegnamento cattolico”, nonché protezioni contro le rappresaglie.

“Riforme di questo tipo saranno difficili per una Chiesa ampiamente disabituata ad esse, e dobbiamo sostenere i nostri vescovi e i nostri sacerdoti nell’abbracciarle in vista della ricostruzione”, ha affermato Anderson.

Parlando anche degli elementi spirituali coinvolti nella ricostruzione, il Cavaliere Supremo ha chiesto carità e ha sottolineato “la necessità di santi, incoraggiando specificatamente a una novena di Messe in riparazione per questi peccati che hanno ferito così gravemente il Corpo di Cristo”.

Ha anche dichiarato che verrà organizzato un tour nazionale delle reliquie di San Giovanni Maria Vianney, patrono dei sacerdoti, e che i Cavalieri porteranno avanti il loro lavoro per costruire famiglie e parrocchie.

“È il momento per tutti i fratelli Cavalieri di rimanere saldi nella fede, come cattolici e come gentiluomini. Assisteremo i sacerdoti, i vescovi e i nostri confratelli cattolici nell’aiutare la Chiesa a delineare un corso per il futuro che metta Cristo al centro, perché possiamo dire davvero ‘Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra’”.

“È il momento in cui i Cavalieri – includendo in modo particolare i nostri membri sacerdoti – possono essere parte di un grande rinnovamento per il bene della Chiesa”, ha proseguito Anderson. “Mentre ci sforziamo di seguire più da vicino il Signore, possa Egli liberarci da ogni male e nella sua misericordia garantire alla sua Chiesa pace e unità”.

“Sappiate che la vostra testimonianza e il vostro sacrificio possono offrire ispirazione e speranza a milioni di altri cattolici. Nei giorni a venire questo sarà più necessario che mai”.

Per leggere il testo completo della lettera cliccate qui.

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