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Don Fortunato Di Noto: dal Papa una richiesta di conversione per tutta la Chiesa “Abbiamo trascurato i piccoli”

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Don Fortunato Di Noto - Associazione Meter - pubblicato il 20/08/18
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Il commento del fondatore di Meter alla dura lettera di Bergoglio dopo lo scandalo nella chiesa statunitense“Abbiamo trascurato e abbandonato i piccoli”. Una frase che smarrisce, disorienta, ci si sente senza un padre, una madre. Una senso di dolore “mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato”. E’ la sintesi di un percorso intrapreso verso il baratro, verso il non senso della vita dove il male sembra aver preso il sopravvento, dove quell’abbandono del neonato che è Gesù, dove è e c’è Dio, il Padre di tutti, che è amore, rappresenterebbe tutti i bambini a cui si doveva accoglienza, rispetto, tenerezza, protezione, fiducia.

Tutto questo e altro c’è in quella frase di Papa Francesco, nella Lettera al popolo di Dio  diffusa questa mattina 20 agosto dalla Sala Stampa vaticana. Un testo in cui il Pontefice, all’indomani della pubblicazione del rapporto sui casi di pedofilia nelle diocesi della Pennsylvania (Stati Uniti), esprime a nome dell’intero popolo di Dio «vergogna e pentimento». E sottolinea la necessità della conversione da parte dell’intera comunità ecclesiale.



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Una assunzione di responsabilità personale e comunitaria che è oltre le parole perché senza posti di comando e di potere, i bambini, e le vittime degli abusi sessuali e non, sono riusciti a far innervosire il Padre celeste, suo Figlio Gesù, lo Spirito Santo che è amore e la Vergine Maria con tutti i santi del cielo.
Perché, senza che ce ne stiamo accorgendo, sono i bambini che stanno riformando la Chiesa e chi si occupa di loro. I senza potere, i senza porpora, i senza stalli e paramenti, se non quelli della veste candida, se non quella della nuova dignità nel battesimo, se non quel “rinuncio a Satana e a tutte le sue opere”.

L’abbandono dei piccoli ci denuncia di negligenza, di distrazione, di superficialità. L’abbandono ci richiama che tanti abbiamo denudato i corpi con le perversioni mai sanate, anzi alimentate con lucida determinazione, senza rossore, senza vergogna. Chi ha abbandonato non può fare altro che decidere, se ancora c’è una senso di responsabilità, a lasciare i posti di quel potere che ha e sta sfaldando la credibilità della comunità cristiana ed ecclesiale. Tanta penitenza, senza i drappi del potere. Tanto cammino di conversione e atti seri di riconciliazione. Prostrati ai piedi dei bambini.

L’abuso è un atto atroce, non facilmente sanabile, ferite permanenti. Muore dentro un essere, anche se piccolo, non dimentica: Signore, non dimenticare questi piccoli e vomita chi ha negato la vita e ha imbrattato l’innocenza.



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Dalle parole alle opere. Forse non bastano più e mi faccio carico di tante vittime, abusate non solo dai sacerdoti, ma da tanti. La tragedia è endemica, irrefrenabile. Ma è possibile ritrovare la luce. E’ ancora possibile ritrovare mia madre: la Chiesa tutta splendore, nonché carica e ferita di peccato.
Stiamo vigili a non continuare ad agire per i potenti, non dimentichiamolo, i bambini stanno cambiando il volto della Chiesa. Su quel sangue innocente tutto si rinnoverà Noi con loro.

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