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AMDG: 6 Gesuiti dicono cosa significa per loro

AMDG,ST IGNATIUS LOYOLA
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Miriam Diez Bosch - pubblicato il 01/08/18
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Ad Maiorem Dei Gloriam, la famosa sigla della Compagnia di GesùAppare in molti luoghi e orienta la vita di migliaia di Gesuiti e di persone affini alla Compagnia di Gesù in tutto il mondo, ma molti ignorano cosa significhi AMDG (Ad Maiorem Dei Gloriam). Aleteia ha chiesto a vari Gesuiti di diverse parti del mondo come risuoni questa sigla nella loro vita. A Roma, il motto gesuita si può apprezzare sul tetto della chiesa di Sant’Ignazio, santo che la chiesa ricorda il 31 luglio.

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1. Alberto Ares SJ, responsabile della pastorale sociale dei Gesuiti in Spagna

Significa vivere basandosi sulla riconoscenza. Il “Magis” è una cosa che coinvolge tutta la vita di un Gesuita: non significa uno sguardo volontarista o competitivo per fare più cose, più importanti o con un perfezionismo malsano.

Si prova una tale riconoscenza per il tanto bene ricevuto che la vita diventa un’azione di grazie con le nostre parole e le nostre azioni, ovvero con la nostra vita stessa.

L’eccesso e la sproporzione che si provano – come nel caso degli innamorati – fanno sì che la mia vita sia una continua azione di grazie, che non si accontenta di succedanei o del mero fare, ma cerca il maggior servizio, “in tutto amare e servire”.

Il Magis deriva da una riconoscenza per il tanto bene ricevuto e diventa il leitmotiv di tutta l’esistenza, un “compagno di cammino”.

2. Josep Maria Benítez SJ, storico ed ex decano della facoltà di Storia Ecclesiastica della Pontificia Università Gregoriana di Roma

Dare gloria a Dio si ritrova già nel cantico Gloria in Excelsis Deo. È San Paolo che lo spiega meglio a livello teologico. Vi si riferiscono anche Lutero e Sant’Ignazio di Loyola, coevi e che spezzarono le routine teologico-cultuali e liturgiche – Lutero con la “Soli Deo Gloria”, che Sant’Ignazio esplicita con più enfasi con questa espressione che indica come la finalità dell’uomo sia vivere e far tutto “per la maggior gloria di Dio”.

Per questo si comprende che, applicato ai Gesuiti, questo motto venga assunto come proprio dalla Compagnia di Gesù per l’uso ricorrente di questa proposta ideale contenuta già nella dialettica dei suoi Esercizi Spirituali. È una formulazione che Sant’Ignazio usa nei suoi scritti, sia nelle Costituzioni che nelle sue lettere.

3. Joan Bober, giovane Gesuita

Per me è un promemoria che invita a confidare e a non stare tanto a calcolare. È Dio che ci ispira, no? E allora lanciamoci verso di Lui, che con il suo amore gratuito non calcola, non pensa ai risultati, sovrabbonda sempre e ama chi ne ha più bisogno. Per me è un riassunto del Principio e Fondamento degli Esercizi, che scaccia le paure e fa scegliere, soprattutto ciò che Egli vuole, perché sarà il meglio.

4. Claudio M. Burgaleta, SJ, rettore della Comunità Saint Peter’s a Jersey City (Stati Uniti)

Il motto della Compagnia di Gesù, AMDG, mi ricorda gli Esercizi Spirituali e l’ideale del magis, o del “più”, che propone Sant’Ignazio di Loyola. Questo “più” è eccellenza, generosità e risposta amorevole alla quale siamo invitati, e ha la sua genesi nella prima settimana degli Esercizi Spirituali, quando ci rendiamo conto in modo più approfondito del fatto che siamo peccatori amati al di là del comprensibile, come lo stesso Sant’Ignazio ha verificato nella grotta di Manresa.

5. Paul Soukup, SJ, Università Santa Clara, California (Stati Uniti)

È senz’altro il motto della Compagnia di Gesù e una guida per noi per scegliere ministeri, prendere decisioni e vivere la nostra vita. Cerchiamo la maggiore Gloria di Dio.

Se tutti cercano Dio e di compiere la sua volontà, anche noi Gesuiti lo facciamo, e tra le opzioni scegliamo quella che conduce a una maggiore gloria di Dio. Ci serve da promemoria: Dio è sempre avanti a tutto, ed è il fattore fondamentale delle nostre decisioni, istituzionali o personali, fungendo da corollario all’idea di Sant’Ignazio di cercare Dio in tutte le cose.

6. Pau Vidal, SJ, catalano, Sud Sudan

Per me AMDG è intimamente legato a quello che diceva Sant’Ireneo: “La Gloria di Dio è che l’uomo viva”. Nel contesto in cui vivo in Sud Sudan, aggiungerei anche: “E che viva in pace e giustizia”.

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