Il complesso del XVI secolo in cui è stato girato il film è ora un agriturismo gestito dalla diocesiL’autore canadese Michael Ondaatje ha scritto Il Paziente Inglese nel 1992. Da allora, la storia epica del conte László Almásy, un ungherese che subì gravi ustioni dopo un incidente aereo in Nordafrica e iniziò lentamente a ricordare il suo passato mentre veniva assistito da un’infermiera in un monastero italiano, è diventata una delle opere più celebrate della nostra epoca.
Il romanzo aveva appena ricevuto il premio Golden Man Booker, istituito per celebrare il 50° anniversario del premio Man Booker, il più prestigioso riconoscimento letterario inglese. Il film del 1996 adattato dal regista britannico Anthony Minghella, con Ralph Fiennes, Kristin Scott Thomas e Juliette Binoche, ha vinto 9 Oscar, 2 Golden Globe e 6 BAFTA.
Il film è stato girato in vari posti splendidi di tutto il mondo, dal Cairo al deserto del Sahara, ma la location che resta più impressa è probabilmente il monastero di Sant’Anna a Camprena, nella campagna toscana, appena fuori Siena, dove László Almásy trascorre i suoi ultimi giorni raccontando la storia della sua vita a un’infermiera canadese.
Il complesso monastico, composto da un’abbazia, un monastero e un piccolo cimitero, è stato fondato dai monaci benedettini della vicina abbazia di Monte Oliveto nel XV secolo.
Il monastero venne costruito a destra della chiesa di Sant’Anna. La facciata principale mostra una serie di finestre rettangolari asimmetriche e un portone di legno modellato ad arco. L’interno è strutturato intorno a chiostro medievale originario, circondato da quattro corridoi con volte a crociera. Il retro del complesso ha un ampio giardino con al centro una fontana del XV secolo. Al di là della facciata e dell’interno, l’elemento probabilmente più semplice da riconoscere nel film è la torre campanaria, che si staglia sulle armoniose colline toscane e a cui il regista dedica qualche inquadratura speciale.
Una stanza rettangolare situata a sud-ovest rispetto al chiostro centrale ospitava il refettorio dei monaci. Le pareti sono state decorate con affreschi dell’artista rinascimentale Giovanni Antonio Bazzi. Gli affreschi dell’ingresso rappresentano San Benedetto seduto su un trono circondato da monaci, il dolore della Morte di Cristo e la Madonna intronizzata con il Bambino Gesù e Sant’Anna. Altri affreschi si trovano sotto il portone a volta, e rappresentano Cristo Redentore e, alla fine della stanza, la moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Nel 1784 il monastero è stato trasformato nella parrocchia di Pienza, e in estate serviva come residenza dei seminaristi di Pienza. Alla fine del XX secolo la struttura è stata trasformata in un agriturismo gestito dalle diocesi di Montepulciano, Chiusi e Pienza.
Nel 2004 l’UNESCO ha dichiarato la valle che circonda il monastero, la Val d’Orcia, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Ciò vuol dire che non possono essere eretti nuovi edifici nella zona, che sembra essere rimasta ferma all’epoca del Rinascimento.
Gli ospiti che scelgono di soggiornare nell’agriturismo hanno l’opportunità unica di dormire nelle celle che venivano usate per ospitare i monaci benedettini e di mangiare nel refettorio splendidamente decorato. La diocesi offre anche lezioni di italiano, musica, disegno e fotografia. In estate, la vicina chiesa di Sant’Anna ospita una serie di concerti di musica classica che attirano visitatori da tutta la Toscana.