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In che modo si possono aiutare le anime ad uscire dal Purgatorio?

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 24/07/18
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Messe e sopratutto indulgenze. Ecco come fare per ottenerle

In che modo si possono aiutare le anime del Purgatorio? Gianandrea de Antonellis e Marcello Stanzione in “100 domande sul Purgatorio” (Gribaudi edizioni) rispondono in modo molto chiaro: l’aiuto alle anime arriva con le preghiere, le messe e lucrando le indulgenze. Il Catechismo ricorda che la Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti (n. 1032).

Trent’anni prima, nel 1968, subito dopo il Concilio Vaticano II, la Penitenziera Apostolica aveva emanato l’Enchiridium Indulgentiarum (“Manuale delle indulgenze”), tuttora valido.

È il documento ufficiale per conoscere i casi in cui sono applicabili le indulgenze per i nostri defunti e che possono essere parziali o plenarie, giornaliere o annuali.


SOULS IN PURGATORY
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La disposizione d’animo

Quali che siano le caratteristiche delle singole indulgenze, un elemento deve essere necessariamente presente: la disposizione d’animo che escluda ogni affetto al peccato anche veniale.

Non si può, in altre parole, lucrare un’indulgenza pensando di cancellare il passato per mettersi a peccare in futuro, magari per qualche anno, fino alla prossima indulgenza plenaria: sarebbe come confessarsi senza pentimento! Bisogna invece impegnarsi a respingere ogni tentazione per avvicinarsi sempre più allo stato di vita evangelico.



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Parziale e plenaria

L’indulgenza si dice parziale o plenaria secondo che liberi in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati. L’indulgenza plenaria può essere acquisita una sola volta al giorno. Le indulgenze “parziali”, invece, sono molte ed ordinariamente unite alla recita di una determinata preghiera o giaculatoria.

Tre condizioni

Ci sono indulgenze annuali o occasionali, legate a santuari, alla frequenza degli esercizi spirituali, all’ascolto – anche per radio o televisione – della Benedizione “Urbi et Orbi”, ai giubilei (particolarmente importanti, queste ultime).

Però non bisogna dimenticare che, per l’acquisto dell’Indulgenza plenaria, occorrono alcune particolari condizioni: a) la confessione sacramentale (che si può fare anche nei giorni precedenti o seguenti); b) la comunione eucaristica (che si può fare anche nei giorni precedenti o seguenti); c) la recita di un “Padre nostro” e del “Credo”, nonché di preghiere per il Papa, se l’indulgenza plenaria richiede la visita ad una chiesa. Tra queste, non va dimenticata la pratica del “Perdono di Assisi” del due agosto, ovvero il pellegrinaggio penitenziale a Santa Maria degli Angeli sulle orme di Francesco.



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Lo “stipendium”

Alle indulgenze, si affiancano le elemosine e le buone opere, soprattutto i doni in favore dei seminari e delle Missioni, che aiutano enormemente le anime del Purgatorio. E, naturalmente, la celebrazione di messe in suffragio dei defunti.

La definizione utilizzata per questo tipo di messe è stipendium, nome collegato al termine che designava (assieme a quello di salario) la paga del soldato per il mantenimento delle armi: ricorda, in fondo, la missione “guerriera” di combatte- re per salvare le anime e strapparle al Nemico per eccellenza, il demonio, come anche Sant’Ignazio di Loyola riporta nei suoi Esercizi spirituali,



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Messe per tutte le anime

Se ammettiamo l’esistenza del Purgatorio bisogna anche pregare per tutte le anime che vi dimorano. Sarebbe auspicabile far celebrare Messe in suffragio dei propri defunti almeno nell’anniversario della morte.

Lodevolmente, alcuni fedeli richiedono l’applicazione dell’intenzione della Messa per le anime del Purgatorio più abbandonate. Fino a pochi decenni fa, la richiesta delle Messe era una pratica profondamente radicata tra i fedeli.



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