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Si deve pagare per la Messa o per ricordare un defunto? Risponde Papa Francesco

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Ary Waldir Ramos Díaz - pubblicato il 20/07/18
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Sulle inquietudini dei fedeli circa quanto denaro offrire per una celebrazioneEsiste un tariffario per le Messe in ricordo di un defunto, di ringraziamento o per la celebrazione di un matrimonio o di una Prima Comunione? È una domanda che molte persone si pongono in modo ricorrente, e Papa Francesco ha risposto in modo chiarissimo: “La redenzione è gratuita”.

Il Pontefice lo ha ribadito in varie occasioni, l’ultima delle quali l’udienza generale del 7 marzo scorso nell’Aula Paolo VI del Vaticano dedicata alla Messa – liturgia eucaristica e preghiera eucaristica.

Il Papa ha sottolineato che nessuno dev’essere dimenticato nella preghiera eucaristica: “’Padre, quanto devo pagare perché il mio nome venga detto lì?’ ‘Niente’. Capito questo? Niente! La Messa non si paga. La Messa è il sacrificio di Cristo, che è gratuito. La redenzione è gratuita. Se tu vuoi fare un’offerta falla, ma non si paga. Questo è importante capirlo”.

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Se abbiamo qualche persona, parenti o amici, che ne hanno bisogno o che sono passati da questo mondo all’altro, “posso nominarli in quel momento, interiormente e in silenzio o fare scrivere che il nome sia detto”. E anche questo, ha ribadito, non dev’essere pagato.

Francesco ha dunque chiarito che i sacramenti sono gratis, perché anche la Chiesa li ha ricevuti.

Ovviamente resta la libertà di fare un’offerta, ma non si paga. In altre occasioni, il Papa si era riferito al “tariffario” delle celebrazioni dei sacramenti, come Battesimi, matrimoni o esequie.

Nel caso specifico delle Messe in suffragio dei defunti, che vengono celebrate quotidianamente dai sacerdoti che pregano per le anime, ha insistito nuovamente sulla loro gratuità.

Il Codice di Diritto Canonico (can. 945) regola le offerte e insiste perché i sacerdoti celebrino la Messa con le intenzioni dei fedeli, “soprattutto dei più poveri, anche senza ricevere alcuna offerta”.

Si può comunque ricevere un’offerta libera, che però non è una tariffa per un servizio che obbliga a dare del denaro.

Va detto che alcune diocesi hanno chiesto ai loro sacerdoti di stabilire un’offerta minima, per indicare che non è lecito ricevere più denaro.

Nei santuari le offerte sono diversificate. Nella basilica di Nostra Signora di Guadalupe, ad esempio, esiste un modulo per le Messe e le donazioni.

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