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Dio, il rosario e Medjugorje: la forza dell’allenatore della Croazia è la fede

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 13/07/18
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Zlatko Dalic ha portato i suoi ragazzi alla finale mondiale anche grazie a valori cattolici che molto spesso non esistono più nel calcio. Provate a leggere i suoi “consigli”Zlatko Dalic è l’allenatore della Croazia, finalista ai mondiali. Prima di questa competizione non era molto conosciuto, sopratutto in Italia. Le luci della ribalta sono arrivate con le perfomance dei suoi giocatori, che sono molto legati e a lui e al suo modo di allenare. Perchè Dalic insegna loro non solo le tattiche calcistiche, ma tramanda valori che in uno sport come il calcio si stanno perdendo.

Dalic è cattolico praticante, fin da piccolo fu ministrante nella chiesa francescana vicino casa a Livno, in tempi, quelli del comunismo del dittatore Tito, nei quali mostrare pubblicamente la fede cattolica era spesso motivo di persecuzione, sia a scuola sia sul lavoro.

“E’ necessario credere”

«Ciascuno di noi – ha detto Dalic in un’intervista a Glas Koncila, settimanale ufficioso dell’Arcidiocesi di Zagabria – in un modo o nell’altro porta la sua croce».

Vengono momenti difficili, e l’uomo non deve arrendersi, lasciarsi affondare, cadere. Tuttavia, «solo con la fede l’uomo può tornare in modo più qualitativo sulla strada giusta. E’ necessario portare la croce nel modo più dignitoso possibile, portarla con fortezza e forza. Nelle situazioni che sembrano senza uscita, si trova una soluzione, tuttavia è necessario credere».


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Il rosario in tasca

Dalic pensa che «Dio è presente quotidianamente nella mia famiglia e nella mia vita,… e per tutto ciò che ha fatto nella mia vita posso ringraziare la fede e il buon Dio».

Quando viene inquadrato dalle telecamere, svela La Nuova Bussola quotidiano, Dalic assume talvolta una posa un po’ strana, ha cioè la mano destra in tasca e con la mano sinistra dà indicazioni ai suoi giocatori. Lo stesso CT croato fornisce la spiegazione di questo fatto: «Il rosario è sempre con me, e quando mi sento un po’ agitato, metto la mano in tasca, stringo il rosario, e tutto diventa più semplice».



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Devoto a Medjugorje

Il rosario, luogo dove si reca a pregare e dove è andato prima di partire per la Russia, non è una sorta di amuleto usato con superstizione ma il segno concreto con il quale il Commissario Tecnico della Croazia, per l’intercessione di Maria, si affida con fede al Signore in ogni momento della sua vita, anche professionale, per farsi guidare e trovare la pace interiore nei momenti di maggiore agitazione.

Affidarci a Dio nel bene o nel male, farsi guidare dall’amore di Dio Padre in ogni istante della propria vita. E’ questa la lezione che ci consegna questo uomo che domenica si giocherà la vittoria dei mondiali di calcio contro la Francia.


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