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“Restare in piedi non è facile, siamo stati colpiti in modo terribile”

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 06/07/18

Lettera aperta dei genitori di Francesco Filippo e Raniero, i fratellini morti nel rogo di Messina. Hanno perso due figli in modo drammatico. Ma hanno scelto, nonostante il dolore, di urlare “grazie” per tutta la solidarietà ricevuta

Francesco Filippo e Raniero di 13 e 10 anni, sono i due fratellini morti il 16 giugno nel terribile rogo divampato nella loro abitazione di via dei Mille a Messina.

Durante quel maledetto incendio Raniero era rimasto incastrato dalle fiamme e il fratello Francesco Filippo si è immolato per salvarlo, restando pure lui avvolto dal fuoco.

Una tragedia che ha scosso l’intera città, ma ha anche alimentato un senso di fratellanza collettiva come accaduto davvero in poche occasioni nel capoluogo siciliano.

“Sentiamo il dovere di scrivere…”

Per “ripagare” questa atmosfera di grandissima solidarietà e delicatezza, i genitori dei due piccoli hanno deciso di scrivere una lettera aperta, accorata e commovente, che vi invitiamo a condividere.

«A due settimane dalla tragedia che ha colpito la nostra famiglia – scrivono i genitori – con lo stesso grande dolore dentro, sentiamo il dovere di scrivere questa lettera per dire grazie. Grazie a chi ci e’ stato vicino in quei terribili giorni e ha continuato a farlo, nei giorni successivi».


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Il collegio Sant’Ignazio

«Grazie – proseguono il papà e la mamma di Francesco e Raniero – alle nostre famiglie e ai nostri amici, ma anche ai tantissimi messinesi che attraverso messaggi, lettere, pensieri ci hanno manifestato la propria vicinanza. La città si e’ stretta attorno alla nostra famiglia, ragionando come una vera comunità. Sentiamo di dire grazie alla Chiesa messinese, e in particolare al collegio Sant’Ignazio, in tutte le sue componenti, per la disponibilita’ e l’attenzione mostrata in queste settimane nei confronti dei nostri piccoli. Grazie a chi, su giornali e tv, ha trattato con delicatezza e rispetto questa vicenda, rispettando il nostro dolore e non rincorrendo lo scoop a ogni costo».

L’affetto per “restare in piedi”

«La nostra famiglia e’ stata colpita in modo terribile, restare in piedi non e’ facile. Ma sarebbe stato impossibile anche solo provare a farlo, senza l’affetto che abbiamo sentito in queste settimane» (Stretto web, 5 luglio).



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