Fede eroica e azione nel cuore della Grande MelaL’estate a New York City è qualcosa che tutti dovrebbero sperimentare almeno una volta nella vita. La frenesia della città diminuisce un po’ mentre gli abitanti fuggono verso gli Hamptons o le spiagge del New Jersey, abbandonando l’odore di asfalto e sostituendolo con il profumo dell’aria salmastra. Il vociare dei bambini che si divertono a sguazzare nelle fontane o vicino agli idranti riempie l’aria del suono dell’estate, e ondate di turisti invadono Times Square lasciandosi assalire dalle luci e dai colori che la caratterizzano.
La sera di venerdì 29 giugno, mentre il sole iniziava a calare, un gruppo di uomini e donne della chiesa dei Santi Innocenti, situata sulla 37ma Strada Ovest, ha percorso Herald Square fino a Times Square per pregare per i cristiani che vengono perseguitati in tutto il mondo.
Tutto è iniziato con la Messa nella forma straordinaria, evocando un senso di profonda reverenza e una consapevolezza reale di Chi è al centro della loro missione.
Mentre le voci del coro si affievolivano e le persone riunite sul marciapiedi iniziavano il loro percorso, un uomo dall’aspetto un po’ scompigliato si è avvicinato alla folla, puntando improvvisamente un dito calloso verso uno dei cartelli e gridando: “Voglio quello! È potente!” Quindi ha sorriso di cuore. L’uomo, Luis Menchaca, noto in città come Lifeboat Louie, ha trascorso la maggior parte della sua vita in mare, servendo all’estero sia nella Marina militare che in quella mercantile prima di arrivare a City Island e trovare sollievo tra le navi derelitte che chiama casa.
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Mentre Lifeboat e compagnia si dirigevano cantando verso Herald Square, gli occhi dei passanti mostravano commozione mentre si soffermavano sui cartelli che chiedevano preghiere per i cristiani che vengono perseguitati in molte parti del mondo, dall’Africa all’India. La situazione non fa più notizia nonostante la realtà sia diffusa e terribile, e ben poco è migliorato.
Il gruppo confidava nella grazia di Dio e nell’intercessione della Madonna per ottenere la conversione di cuori e anime necessaria per porre fine alle persecuzioni che divampano in tutto il mondo.
La preghiera può fare la differenza? “Sì”, secondo uno dei partecipanti. “Quando preghiamo insieme offriamo la situazione a Dio, ed Egli può fare TUTTA la differenza, come ha fatto per i primi cristiani”.
E come ai tempi della Chiesa delle origini, la fede eroica e la testimonianza audace restano le basi della proclamazione del Vangelo. È fonte di ispirazione vedere che ci sono ancora persone che vivono coraggiosamente questa verità, soprattutto nel cuore di una metropoli.
“Mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». E la voce: «Io sono Gesù, che tu perseguiti!”
Atti 9, 3-5