I bambini che frequentano gli asili nido e la scuola per l’infanzia sono esposti a diversi stimoli infettivi: l’importanza della prevenzione, dalle buone norme igieniche alla copertura vaccinaleIl nido e la scuola materna rappresentano il primo ambiente di vita collettiva in cui i piccoli si trovano a vivere. Come in ogni ambiente di vita comune, i bambini sono esposti a diversi stimoli infettivi. Inoltre, l’esplorazione dell’ambiente con le mani e la bocca, il naturale processo di maturazione del sistema immunitario, la scarsa abilità e autonomia nei comportamenti di attenzione alla cura del proprio corpo rappresentano i fattori centrali che determinano in modo “naturale” il possibile rischio di ammalarsi dei bambini di questa fascia di età.
La prevenzione
Adottare misure preventive e seguire le norme di buone pratiche igieniche sono i modi migliori per prevenire la diffusione delle infezioni. Ad esempio, non portare i bambini a scuola quando presentano sintomi di malattia acuta in atto, come febbre (temperatura corporea esterna ≥38° C), vomito, diarrea, esantemi cutanei, congiuntivite o parassitosi è una misura preventiva che riduce la possibilità di contagiare gli altri. Purtroppo, però, questo può non bastare.
Infatti, molte delle malattie infettive più comuni nell’età infantile si trasmettono già dal periodo di incubazione, ovvero il periodo di tempo che intercorre tra il contatto con l’agente infettivo responsabile della malattia e il manifestarsi dei sintomi. È questo il caso di malattie esantematiche come morbillo, rosolia e varicella, per le quali la misura preventiva fondamentale è la vaccinazione.
Il ruolo dell’igiene personale
Per altre condizioni che colpiscono frequentemente i bambini in questa fascia d’età (ad esempio, ossiuriasi e/o pediculosi), la migliore forma di prevenzione si realizza tramite l’adozione di alcuni utili accorgimenti che hanno come denominatore comune l’igiene personale. In particolare, è importante insegnare ai bambini già dalla scuola materna le corrette pratiche igieniche che includono l’abitudine a lavarsi le mani sempre prima del pasto, prima e subito dopo il sonno e dopo l’uso dei servizi igienici, come anche di evitare lo scambio e la condivisione di berretti, cappotti, sciarpe, asciugamani ed altri effetti personali. In questa ottica la scuola, oltre all’ambito familiare, rappresenta il luogo ideale per radicare la cultura della salute e della sicurezza, intesa, come stili di vita da seguire in tutti i contesti sociali.
6 cose da sapere sul decreto sulle vaccinazioni obbligatorie.
Cosa prevede il decreto? L’obbligatorietà di alcune vaccinazioni (10 per i nati nel 2017, 9 per i nati negli anni precedenti) come requisito per frequentare l’asilo e la scuola fino a 16 anni di vita. Le stesse vaccinazioni sono gratuite. Gli inadempienti sono soggetti a: esclusione dal servizio educativo (per gli asili nido e le scuole materne) o multa da 100 a 500 euro (per scuola primaria e secondaria).
Quali sono i vaccini inclusi nel provvedimento? Poliomielite, difterite, tetano, pertosse, epatite B, Haemophilus influenzae di tipo b, contenuti nel vaccino esavalente. Morbillo, parotite, rosolia, varicella, contenuti nel vaccino MPR e V o MPRV.
Quando vanno somministrati i vaccini? Viene seguito il calendario vaccinale in vigore.
Quali sono gli obblighi secondo l’anno di nascita? Nati tra il 2001 e il 2016: poliomielite, difterite, tetano, pertosse, epatite B, Haemophilus influenzae di tipo b (esavalente) e morbillo, parotite, rosolia. Nati nel 2017 e anni successivi: tutti i vaccini compresi nella lista precedente e varicella.
Qual è la documentazione da presentare?
Certificato vaccinale vidimato dalla ASL o attestazione rilasciata dalla ASL che dichiara che il soggetto è in regola con le vaccinazioni obbligatorie. Autocertificazione. Se la malattia è stata già contratta (ad es. varicella o morbillo) sarà necessario richiedere documentazione della notifica effettuata dal pediatra alla ASL di competenza al momento della diagnosi, oppure effettuare il dosaggio degli anticorpi specifici protettivi nei confronti della malattia in questione. Se ci sono gravi ed accertati motivi clinici che mettono a rischio il bambino in caso di esecuzione di vaccinazioni, sarà necessario presentare il certificato di esenzione dalle vaccinazioni per gravi motivi medici (per esempio, grave immunodeficienza: in questo caso i bambini frequenteranno classi di soli bambini immuni).
Cosa bisogna presentare per consentire l’accesso a scuola se le vaccinazioni sono state effettuate ma manca il certificato di vaccinazione?
Autocertificazione.
Cosa fare per consentire l’accesso a scuola se le vaccinazioni non sono state ancora effettuate? Certificazione della prenotazione della seduta vaccinale presso la ASL. Autocertificazione. Una guida sul provvedimento, da quali sono i vaccini inclusi a quando vanno somministrati
(DL 07/06/2017 n° 73)