Santorale e ricorrenze del mese di giugnoRicorrenze
6 giugno: Nel 1944, durante la II Guerra Mondiale, ebbe luogo lo sbarco in Normandia, che avrebbe portato alla conquista di Parigi.
7 giugno: Il transatlantico statunitense Alliance realizzò la prima traversata di prova del Canale di Panama.
13 giugno: Nel 323 a.C. muore Alessandro Magno, re di Macedonia.
18 giugno: Si commemora la battaglia di Waterloo, che portò alla sconfitta di Napoleone Bonaparte.
21 giugno: Solstizio d’estate, nell’emisfero nord si dà il benvenuto all’estate.
26 giugno: Nel 1945 vennero firmati a San Francisco (Stati Uniti) la Carta delle Nazioni Unite e lo Statuto della Corte Internazionale di Giustizia.
28 giugno: Nel 1914 venne ucciso in un attentato l’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria. L’omicidio scatenò la I Guerra Mondiale.
Santorale
1° giugno: San Giustino, martire (?-165). Fu un semplice laico e il primo apologeta (difensore) cristiano. I suoi libri mostrano come vivevano i cristiani nel II secolo. Dice che era samaritano, nato da genitori pagani, e ricevette un’ottima formazione in Storia, Letteratura e Filosofia. Si convertì dopo una conversazione con un anziano che gli consigliò di leggere la Bibbia per conoscere di più Dio.
2 giugno: Santi Marcellino e Pietro, martiri (?-304). Sono due santi vissuti nel II secolo. San Marcellino era un sacerdote molto stimato, San Pietro era noto per il suo potere di espellere i demoni. Morirono martiri. Vennero decapitati e seppelliti in segreto, ma l’aguzzino, vedendo la loro santità, si convertì e segnalò il luogo in cui erano stati sepolti.
3 giugno: Santi Carlo Lwanga, Giuseppe Mkasa e compagni (?-1866). Erano 22 giovani martiri dell’Uganda. Nel 1866 il re Mwanga attaccò i cristiani evangelizzati dai Padri Bianchi, e spinto dallo stregone che aveva come consigliere fece uccidere tutti i cristiani. Prima venne chiesto loro se volevano continuare ad essere cristiani, e risposero: “Fino alla morte!”
4 giugno: San Francesco Caracciolo (1563-1608). A 20 anni venne colpito dalla lebbra e gli amici lo abbandonarono. Disse a Dio che se fosse guarito sarebbe diventato religioso. Guarì miracolosamente ed entrò nella Fratellanza di Nostra Signora del Soccorso. Si dedicò ad assistere i malati, i condannati e i prigionieri. In seguito fondò con Agostino Adorno l’ordine dei Chierici Regolari Minori.
5 giugno: San Bonifacio, arcivescovo di Magonza e martire (680-754). Fu un martire inglese, anche se è più noto come “apostolo dei germani”. Dopo le difficoltà nell’evangelizzazione dei frisoni (tra Olanda e Danimarca) a causa della guerra tra Carlo Martello e Radbol, re dei frisoni, Papa Bonifacio lo inviò a evangelizzare i pagani della Germania. Ne convertì molti e organizzò la Chiesa in Germania, creando dei vescovadi. Morì martire nelle Fiandre (nell’attuale Olanda). È il patrono dei birrai, dei sarti e dei petrolieri.
6 giugno: San Norberto, arcivescovo e fondatore (1080-1134). Grande apostolo della Germania, all’inizio condusse una vita di onori e ricchezze. Si recò anche a Roma e vide incarcerare il Papa per ordine dell’imperatore Pasquale II, perché non accettava l’investitura di ecclesiastici eletti dall’imperatore. Andò a fargli visita in carcere e rinunciò alle prebende che gli offriva il sovrano tedesco. Mentre si dirigeva a un convento in Germania cadde da cavallo durante una tormenta imprevista. Tornò in sé e si pentì. Si ordinò sacerdote, predicò in molte città, si circondò di discepoli e fondò l’ordine dei Padri Premostratensi, in ricordo della valle in cui fondò il primo convento, che dovette lasciare quando venne nominato arcivescovo di Magdeburgo.
7 giugno: Beata Anna di San Bartolomeo (1549-1626). Carmelitana scalza spagnola, sentì presto la vocazione religiosa. Si ammalò gravemente, le consorelle recitarono una novena all’apostolo San Bartolomeo e Anna guarì il giorno della festa del santo, scegliendo per questo quel nome come carmelitana. Fu compagna inseparabile di Santa Teresa, fungendole da cuoca, infermiera, segretaria, confidente e sostegno nelle ultime fondazioni. Si recò poi in Francia, dove fondò vari conventi carmelitani. Morì nelle Fiandre (Olanda) con fama di santità.
8 giugno: Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù. Il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini la Chiesa celebra la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù. Questa devozione, anche se già praticata dai primi cristiani, venne universalizzata nella Chiesa per via delle apparizioni a Santa Margherita Maria Alacoque. In un’apparizione, Gesù le disse che il primo venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini si doveva celebrare una festa speciale per onorare il suo Cuore che aveva tanto amato gli uomini. Era il XVII secolo, ma si è dovuto attendere un secolo perché il Papa riconoscesse quelle apparizioni.
9 giugno: Beata Anna Maria Taigi, patrona delle madri di famiglia (1789-1837). Laica nata a Siena, sposò Domenico Taigi, cristiano e buon lavoratore ma dal carattere collerico. Anna Maria ebbe molta pazienza con lui ed entrò nel Terz’Ordine dei Trinitari. Accoglieva in casa i poveri e si occupava del marito e dei figli. È patrona dell’Azione Cattolica Italiana e di tutte le moglie vittime di abusi verbali da parte del marito.
10 giugno: San Giovanni Dominici, arcivescovo di Ragusa (1356-1419). Fu un domenicano molto colto, scrittore, oratore, poeta, teologo e diplomatico. Entrò nel convento dei Domenicani a 17 anni. Visse in pieno Scisma d’Occidente, quando la Chiesa ebbe tre Papi e alla fine i Pontefici tornarono da Avignone a Roma. Fu un secolo di fame, guerre e peste. Difese per il papato l’uomo noto come Papa Luna (Benedetto XIII), ma poi passò agli ordini del Papa di Roma, Gregorio XII prima e Martino V poi. Morì a Budapest quando era legato pontificio.
11 giugno: San Barnaba apostolo (I secolo). Ebreo cipriota, accompagnò San Paolo in buona parte dei suoi viaggi. In seguito si separò da Paolo quando questi non volle portare con sé il nipote di Barnaba, San Marco evangelista, perché li aveva abbandonati nel viaggio precedente. La decisione di Paolo suscitò una forte controversia tra i due, e Barnaba se ne andò con il nipote a evangelizzare. Paolo si riconciliò poi con Marco, che lo accompagnò venendo fatto prigioniero a Roma. Barnaba morì a Salamina (Cipro) lapidato dagli ebrei della diaspora.
12 giugno: Festa del Cuore Immacolato di Maria. Questa devozione sorse nel XVII secolo ad opera del movimento spirituale del sacerdote e missionario francese San Giovanni Eudes (1601-1680), fondatore della Congregazione di Gesù e Maria. San Pio X lo definì “l’apostolo della devozione ai Sacri Cuori”. Nel 1925 la Madonna apparve alla veggente di Fatima, Lucia dos Santos, e le promise che chi avesse ricevuto la Santa Comunione, si fosse confessato e avesse recitato il Rosario nei cinque primi sabati del mese sarebbe stato assistito da Lei al momento della morte. Giacinta, l’altra veggente di Fatima, disse a Lucia: “Dì a tutti che chiedano questa grazia per mezzo di Lei e che il Cuore di Gesù desidera essere venerato insieme al Cuore di sua Madre. Insisti perché chiedano la pace attraverso il Cuore Immacolato di Maria, perché il Signore ha messo nelle sue mani la pace del mondo”. Nel 1942, Papa Pio XII ha consacrato il mondo al Cuore Immacolato di Maria
13 giugno: Sant’Antonio da Padova (1195-1231). Nacque a Lisbona (Portogallo) ed entrò nei Francescani. Nella festa di Pentecoste del 1221 conobbe San Francesco. I suoi splendidi sermoni, la sua fama di santità e i miracoli che operava si diffusero rapidamente in tutta la Chiesa. Nella sua predicazione lottò sempre contro le eresie dell’epoca, soprattutto contro i catari, che si stavano diffondendo nel sud della Francia. Venne inviato lì da San Francesco, e poi si recò a Padova. Nei suoi sermoni si pronunciava contro i vizi del suo tempo, in particolare l’avarizia e l’usura. Afflitto da continue malattie, perseverava nell’insegnamento e nell’ascolto delle confessioni fino al tramonto, spesso rimanendo a digiuno. In tutto il mondo esiste oggi nelle chiese una cassetta dedicata al Pane di Sant’Antonio per i poveri. Morì a Padova tra le acclamazioni della sua santità. Venne canonizzato meno di un anno dopo da Papa Gregorio IX. È patrono degli oggetti smarriti, di chi cerca un/a fidanzato/a e dei celiaci.
14 giugno: Santi Martiri di Cordova (IX secolo). Si definisce così un gruppo di cristiani mozárabes che non volendo seguire la legge islamica ricevettero il martirio sotto i regni di Abderraman II e Mohamed I nell’Emirato di Cordova durante l’invasione araba della Spagna. Nel libro dei martiri di Cordova si parla di 48 esecuzioni (38 uomini, soprattutto monaci, sacerdoti e diaconi, e 10 donne). I martiri erano musulmani convertiti o figli di matrimoni misti tra cristiani e musulmani. Il pittore spagnolo Bartolomé Esteban Murillo ha immortalato la figura di uno di questi martiri, San Rodrigo.
15 giugno: Santa Maria Micaela del Santissimo Sacramento, fondatrice (1809-1865). Aristocratica e religiosa spagnola, fondò la congregazione delle Adoratrici Ancelle del Santissimo Sacramento e della Carità. Nacque a Madrid in piena guerra di indipendenza dai Francesi. Dopo aver visitato l’Ospedale di San Juan de Dios decise di fondare un collegio per redimere le prostitute a Madrid e praticò altre opere di apostolato sociale. Fondò numerosi conventi in varie province spagnole. Negli ultimi anni della sua vita si dedicò anche all’apostolato presso la famiglia reale, soprattutto la regina Isabel II, chiamata dal confessore della regina, Sant’Antonio Maria Claret. Morì di colera quando andò a Valencia per aiutare le religiose durante un’epidemia.
16 giugno: Beata Maria Teresa Scherer (1825-1865). Religiosa svizzera, sentì la vocazione nel santuario di Einsiedeln, dedicato alla Vergine Maria. Entrò nell’Istituto delle Religiose dell’Insegnamento, fondato dal sacerdote cappuccino Teodosio Fiorentini, fondatore anche di un ospedale a Coira (Svizzera) di cui affidò la direzione a Maria Teresa. La congregazione poi si scisse, con grande sofferenza di Maria Teresa. Accanto a padre Teodosio guidò l’Istituto delle Suore della Carità della Santa Croce, dedicato al servizio dell’insegnamento e dei poveri. Quando morì, l’istituto aveva 1.689 religiose.
17 giugno: Sant’Alberto Chmielowski (1845-1916). Religioso laico polacco, fondatore dei Fratelli e delle Sorelle del Terz’Ordine di San Francesco, Servitori dei Poveri, era di famiglia nobile e rimase orfano di entrambi i genitori a due anni. All’epoca la Polonia apparteneva all’Impero Russo, e nel 1863 partecipò alla sollevazione contro la “russificazione” del Paese. Ferito, gli venne amputata una gamba. Entrò nel Terz’Ordine francescano e fondò il primo ospizio per mendicanti a Varsavia. Fondò le due congregazioni, maschile e femminile, del Terz’Ordine Regolare, chiamate poi “Albertini”. Oggi ci sono 69 fondazioni in tutto il mondo. Questo santo ha ispirato la vocazione di San Giovanni Paolo II.
18 giugno: San Gregorio Barbarigo, vescovo (1625-1697). Vescovo italiano nato a Venezia, di famiglia nobile e diplomatico, essendo laico venne inviato ai negoziati del Trattato di Westfalia, che pose fine alla Guerra dei Trent’anni. Nei negoziati conobbe il nunzio vaticano, Fabio Chigi, che lo orientò al sacerdozio. Fu vescovo di Bergamo e Padova e promosse l’unità tra le chiese cattolica e greca. Un dettaglio è che quando prese possesso della diocesi annullò i festeggiamenti in preparazione e donò il denaro ai poveri. Fondò seminari e istituzioni caritative.
19 giugno: San Romualdo, abate e fondatore (951-1027). Figlio dei duchi di Ravenna, all’inizio condusse una vita dissoluta. Fu testimone in un duello in cui suo padre uccise l’avversario. Romualdo, pieno di rancore, cercò la pace in un monastero benedettino, dove vestì l’abito dopo alcuni anni di dura penitenza. Il monastero, però, era piuttosto rilassato, e per questo Romualdo preferì pregare, meditare e fare penitenza su un monte da solo. Convertì il doge di Venezia (poi San Pietro Urseolo) e ricevette una proprietà da un signore feudale a Malduli, fondandovi la comunità dei Camaldolesi, ovvero uomini del campo di Malduli, dediti alla preghiera, al silenzio e alla penitenza.
20 giugno: San Giovanni Matera, monaco e fondatore (1070-1139). Monaco italiano fondatore dell’Ordine di Pulsano, divenne eremita e viveva con altri eremiti in grotte. Viaggiò molto in Puglia, Calabria e Sicilia. In un momento di grande rilassatezza della vita religiosa, a Bari venne accusato di eresia perché praticava l’austerità. Liberato da un principe normanno, tornò a Ginosa, in Puglia, e fondò una congregazione monastica con la Regola di San Benedetto, seguita con il massimo rigore nell’antico monastero di San Gregorio di Pulsano. Fu abate per dieci anni, fino alla morte.
21 giugno: San Luigi Gonzaga, religioso (1568-1591). Gesuita di famiglia nobile, servì nell’esercito dopo la battaglia di Lepanto (1571). Il suo direttore spirituale fu il gesuita San Roberto Bellarmino. A Roma arrivò la peste (1560-1593) e tre Papi morirono contagiati. Luigi si dedicò con grande coraggio ad assistere i malati in vari ospedali. Contrasse la malattia a 23 anni e riconobbe: “Dio mi ha dato un grande fervore nell’aiutare i poveri”.
22 giugno: San Tommaso Moro, martire(1478-1535). Pensatore, umanista, scrittore, teologo e avvocato inglese, arrivò a diventare Lord Cancelliere del re Enrico VIII. La sua opera “Utopia” è la più conosciuta, ed è ben nota la sua posizione contraria alla Riforma protestante di Martin Lutero e William Tyndale. Quando nacque la Chiesa anglicana, Moro rimase fedele a Roma, venendo accusato da Enrico VIII di alto tradimento. Per questo venne condannato a morte e decapitato. Venne canonizzato insieme a un altro santo martire per le stesse vicende, John Fisher.
23 giugno: San Giuseppe Cafasso, confessore (1811-1860). Sacerdote dalla profonda pietà, rinunciò a seguire la carriera ecclesiastica, come si diceva, per dedicarsi più profondamente al sacerdozio. Predicò le verità eterne con gioia e fiducia nel Dio della bontà. La pietà dev’essere gioiosa e non antipatica e rigorista come si viveva al suo tempo, confidando nella misericordia di Dio. Esercitò su San Giovanni Bosco una grande influenza spirituale e anche materiale, con aiuti economici nei suoi primi passi come evangelizzatore della scuola professionale cristiana per la gioventù.
24 giugno: Nascita di San Giovanni Battista. Narra il Vangelo: “Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio”. Prosegue il Vangelo: “Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore»”. Maria rimase a casa della cugina circa tre mesi, fino alla nascita di San Giovanni. Fu il precursore di Gesù, e battezzò nelle acque del Giordano. Viveva poveramente nel deserto, vestendo di pelli di cammello e nutrendosi di miele selvatico e locuste. Morì decapitato per ordine di Erode per compiacere Salomè, la figlia di Erodiade, che conviveva con Erode.
25 giugno: San Prospero d’Aquitania (390-455). Secolare francese dell’Aquitania, fu discepolo di Sant’Agostino e scrisse opere teologiche contro il pelagianesimo e una difesa di Sant’Agostino. Scrisse anche di storia coprendo gli eventi dell’epoca, come le invasioni di Attila, re degli Unni, in Gallia e in Italia. Non fu mai chierico, ma le sue conoscenze e la sua dottrina, come “Sulla grazia e il libero arbitrio”, lo resero molto popolare. Fu segretario di Papa San Leone Magno, e la fama della sua santità si diffuse in tutto il mondo cristiano.
26 giugno: San Josemaría Escrivá, fondatore (1902-1975). Sacerdote spagnolo, fondò l’Opus Dei nel 1928. Il suo messaggio è per i laici, e anche per i sacerdoti, di tutto il mondo: la santificazione del lavoro ordinario, vivendo la filiazione divina e in un’unità di vita rivolta a Gesù Cristo. È il santo dell’ordinario, perché tutto ciò che c’è di buono, pulito e onesto sulla Terra è amato da Dio. “L’Opus Dei è uno strumento per servire la Chiesa e tutte le anime”, disse. Quando morì, un terzo dei vescovi del mondo chiese che si aprisse la sua causa di beatificazione. Lo ha seguito nell’incarico Álvaro del Portillo, oggi beato.
27 giugno: Nostra Signora del Perpetuo Soccorso. Si venera un’icona della Vergine trovata a Creta da un commerciante agiato e molto devoto che la portò a Roma nel XV secolo. L’immagine ricorda la maternità divina di Maria, che protegge i suoi figli. È la patrona di Creta e dei padri Redentoristi. L’immagine viene conservata e venerata nella chiesa di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori a Roma, vicino alla basilica di Santa Maria Maggiore.
San Cirillo d’Alessandria, vescovo e dottore della Chiesa (370-444). Fu un grande conoscitore della Bibbia, e la sua predicazione si basò sull’espansione della Chiesa cattolica in Egitto, difendendo l’unità di Cristo nella sua umanità e nella sua divinità. Per questo lottò contro l’eresia nestoriana, che negava la divinità di Gesù uomo.
28 giugno: Sant’Ireneo di Lione, vescovo (130-202). Uno dei Padri della Chiesa, è molto noto per le sue opere e la sua controversia contro gli gnostici, che dicevano che per raggiungere la virtù non serve la grazia di Dio. Pur se nato in Asia Minore, svolse il suo ministero a Lione (Francia). La sua opera principale è “Contro le Eresie”.
29 giugno: Solennità dei Santi Pietro e Paolo, martiri. Furono i due apostoli principali e morirono martiri a Roma, uno nel luogo in cui oggi c’è la basilica di San Pietro in Vaticano, il secondo dove ora si trova la basilica di San Paolo fuori le Mura. Gli apostoli sono sepolti nelle due basiliche. San Pietro fu il primo Papa della Chiesa, designato da Gesù Cristo stesso. San Paolo, “l’apostolo dei genitili”, predicò in tutta la costa mediterranea. Quel giorno è anche la festa del Papa che occupa la Sede di Pietro, e si offrono preghiere per lui.
30 giugno: Santi Protomartiri della Santa Chiesa Romana (I secolo). Il giorno successivo alla festa dei santi apostoli Pietro e Paolo, la Chiesa cattolica celebra i primi santi martiri cristiani. La prima grande persecuzione fu quella realizzata dall’imperatore Nerone dopo l’incendio di Roma. In questa commemorazione si ricordano tutti quei santi anonimi che pagarono col martirio la professione della propria fede e la loro fedeltà ad essa.