“Aiutami nel percorso di conversione”, così una monaca è stata testimone di una grazia che aveva imploratoLa preghiera è una potente arma per convertire le anime a Dio. Sentite questo fatto raccontatomi da una monaca.
A proposito della preghiera, voglio raccontarti un altro episodio che mi riguarda e di cui non ti avevo parlato. Nel 1990 (più o meno) venne rapita una bimba di 8 anni nella zona di ***. Come comunità c’impegnammo intensamente nella preghiera e nel sacrificio quotidiano, contattammo telefonicamente e per iscritto i genitori della bambina che dopo un po’ di tempo venne liberata.
Successivamente, la bambina ci mandò come ringraziamento un foglio disegnato: tanti fiori ed una piccola farfalla – che la rappresentava – libera e felice di vivere e di volare. Io, però, non mollai e ripresi a pregare intensamente per i suoi rapitori perché prendessero coscienza del male perpetrato nei confronti di una minore e si convertissero. Non ci crederai, ma anche a me sembra impossibile ed ancora ho le lacrime agli occhi e la pelle d’oca quando ci penso.
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Dopo qualche mese, arrivò dalla casa circondariale di *** una lettera indirizzata a me: “Carissima, sono ***, il rapitore di *** e vengo a te, varcando la clausura, per chiederti di aiutarmi nel cammino di conversione.” Come aveva avuto il mio indirizzo? Per caso e in carcere dove circolavano delle riviste su una delle quali c’era un messaggio pasquale che io scrissi da novizia. Da quel giorno la corrispondenza non è mai cessata e per ben due volte mi ha telefonato dalla Parrocchia in cui attualmente presta servizio nello stato di semi-libertà ottenuto per buona condotta in carcere.
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Egli ha finito gli studi teologici per diventare diacono permanente. Caro D., il Signore mi aveva dato una prova, di fronte alla quale avvertii tutta la mia piccolezza, ma nello stesso tempo una gioia incontenibile che conservo e custodisco gelosamente nel cuore.