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Qual è il luogo più sacro di Roma?

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Maria Paola Daud - pubblicato il 30/05/18
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Senz’altro la Scala Santa, salita da GesùSecondo gli storici del Medioevo, il luogo più venerato di Roma era la scala che Gesù salì per essere giudicato, come testimonia una targa marmorea posta sull’altare della cappella con l’iscrizione latina “NON EST IN TOTO SANCTIOR ORBE LOCUS” (Non esiste in tutto il mondo un luogo più santo).

La Scala Sancta, o Scala Pilati, si trova nel complesso dei Palazzi del Laterano, a un passo dalla basilica (antica sede dei Papi). Si tratta di 28 gradini marmorei che appartenevano al palazzo di Ponzio Pilato, e come molte delle reliquie sacre di Gesù venne portata a Roma da Gerusalemme da Sant’Elena nel 326. Nel 1589, Papa Sisto V la fece collocare all’ingresso della cappella papale, il Sancta Sanctorum, dove si trova ancora oggi.

L’accesso è libero, e tutti i pellegrini possono salire la scala solo in ginocchio, ma ai lati ci sono altre scale di uso normale per chi desidera accedere al piano superiore e visitare la cappella Sancta Sanctorum (il cui accesso costa 3,50 euro).

Nel corso degli anni, la scala è stata modificata e abbellita varie volte. Nel 1723 è stata coperta con legno di noce, lasciando delle aperture sulla parte anteriore attraverso le quali si vede il marmo e che molti credenti toccano salendo. Le pareti laterali contengono affreschi con scene della Passione.

La cappella è stata l’oratorio privato dei Papi fino al Rinascimento ed è testimone di millenni di storia del pontificato romano.

Le si è dato il nome di Sancta Santorum per le tante reliquie di santi che ospita, situate sotto l’altare protette da un’enorme gabbia di ferro. Nel 1905 è stata aperta e si è potuta esaminare la splendida collezione di reliquiari d’oro, argento, avorio e legno prezioso: scrigni, croci, tessuti, ricami, pergamene, smalti dal valore incalcolabile, un vero tesoro. Molti oggetti sono stati trasferiti al Museo Sacro della Biblioteca del Vaticano.

L’oggetto più antico e celebre custodito nel Sancta Sanctorum è l’immagine del Santissimo Salvatore, chiamato Acheropita. Si dice che l’immagine non sia stata dipinta da mano d’uomo, che l’abbia iniziata San Luca e sia stata terminata dagli angeli. Se ne ignora l’origine, è in legno e rappresenta il Salvatore seduto sul trono, con la mano destra che benedice e la sinistra che sostiene la pergamena del Vangelo.

È stata molto venerata dai Papi, e si dice che nel 753 Papa Stefano II, per evitare il pericolo dell’invasione dei Longobardi guidati da Astolfo, l’abbia portata in processione sulle proprie spalle.

La storia dell’icona è legata alla devozione ultramillenaria del popolo romano ed è tra le più venerabili che la fede dei Padri abbia preservato.

Visitare la Scala Santa concede l’indulgenza parziale tutti i giorni dell’anno e quella plenaria nei Venerdì di Quaresima.

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