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Il Ballo del Santo Cristo di Salomón, una tradizione di 175 anni

BALL DEL SANT CRIST
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Miriam Diez Bosch - pubblicato il 14/05/18
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Viene rappresentato solo 4 domeniche all’annoUn crocifisso comprato ad Algeri, un mercante di nome Nin e 30 monete. Sono gli elementi del famoso Ballo del Santo Cristo di Salomón (Tarragona, Spagna).

Le domeniche del mese di maggio a Salomón sono sinonimo da anni del Baile del Santo Cristo (Ball in catalano), uno spettacolo di teatro medievale catalano che combina teatro, danza e luce e appartiene al genere dei balli parlati.

Dal 1972 le rappresentazioni si svolgono all’interno della chiesa del paese, e vi partecipa circa un quarto dei 450 abitanti.

Il portale Catalunya Religió (www.catalunyareligio.cat) riferisce che questo patrimonio culturale e religioso è frutto di una leggenda locale del XVI secolo,secondo la quale in un’epoca di carestia e siccità un mercante del paese decise di andare ad Algeri per comprare del grano per poter fare il pane. Quando vi arrivò, trovò un mercante musulmano dal quale comprò il grano; al contempo, vide un’immagine del Santo Cristo sulla croce e decise di acquistarla. Visto che non si mettevano d’accordo sul prezzo, decisero che l’immagine sarebbe stata pagata in base al peso. La pesarono mettendo sull’altro piatto della bilancia delle monete, e quando arrivarono a trenta la bilancia si equilibrò. È nata così la leggenda relativa a questa immagine.

Le rappresentazioni del Ballo si svolgono da più di quarant’anni all’interno della chiesa, anche se in origine avevano luogo all’esterno, come spettacolo di strada. Nel 1972 questo cambiamento ha implicato una grande complessità tecnica, perché svolgendosi in una chiesa si sono dovuti adattare certi spazi per poter appendere le luci, mettere la musica e creare spazi per cambiarsi o nuovi accessi.

Elemento identitario di un popolo, il Ballo del Santo Cristo di Salomón coinvolge più di un centinaio di persone. Si sono verificati casi di tre generazioni di una stessa famiglia in scena, dai nonni ai nipoti, perché a quattro anni si inizia già a partecipare.

Nel 1999 il Ballo è stato dichiarato Festa Tradizionale di Interesse Nazionale, ma attualmente è Elemento Festivo Patrimoniale di Interesse Nazionale, il massimo riconoscimento al mondo della cultura popolare e immateriale.

Quest’anno si celebrano i 175 anni del primo testo che si conserva dello spettacolo.

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