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Licenziato, perde la casa, la solidarietà di tutta Italia lo sostiene!

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Lucandrea Massaro - pubblicato il 11/05/18
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Chi può, aiuti questa famiglia torineseTorino – La crisi è stata impietosa con Alessandro R. e la sua famiglia. Licenziamenti e poi la mancanza di soldi, l’impossibilità di garantire un tetto sulla testa propria e dei suoi cari, la compagna e i suoi tre figli di 4 e 2 anni e il piccoli di 5 mesi appena. Al Corriere della Sera si racconta:

«Ho sempre lavorato, persino quando tirare a fine mese significava raccattare i soldi per coprire le spese (l’affitto, le bollette, il supermercato) e nient’altro». Alessandro ha lavorato come corriere, magazziniere, addetto al volantinaggio. «Dopo pochi mesi venivo rimpiazzato e la favola finiva. Poi è successo che una delle ditte che mi aveva assunto da un giorno all’altro è fallita e mi ha lasciato a casa con mesi di stipendio arretrati».

Chiedono una casa vera visto che per ora sono costretti a vivere in auto. Qualcuno si ferma, dà una mano, lascia qualcosa a volte anche solo una parola gentile. Alessandra, la compagna, cerca di far capire a propri figli il perché hanno dovuto mollare tutto, vivere in strada. Non è facile, l’angoscia e le lacrime fanno capolino. «Ogni giorno guardo in faccia i miei bambini e spiego loro che stiamo attraversando un momento difficile – racconta -, ma che ci rialzeremo più forti di prima». Le lacrime si fanno incessanti. Gli aiuti? «Ne arrivano pochi. Il Comune e i servizi sociali ci chiedono un reddito per assegnarci una casa, e noi non l’abbiamo. In compenso i nostri figli hanno fame. E per restituirgli la loro infanzia siamo disposti a tutto, a svolgere qualunque tipo di lavoro».

Ma la storia raccontata dal quotidiano milanese ha smosso la solidarietà e – raccontano al giornale – le lettere per Alessandro e la sua famiglia si sono moltiplicate. Per chi volesse fare qualcosa:

È possibile contattare la famiglia alla mail alessandra.2404@hotmail.it

 oppure scrivete via WhatsApp al numero del Corriere della Sera 3462650177.
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