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L’Italia concede la cittadinanza ad Alfie!

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Sospese le procedure per il distacco del respiratore

Sospese le procedure per il distacco del respiratore

La vicenda straziante che ha coinvolto mezzo mondo dietro le vicende medico-giudiziarie di Alfie sembra stia per arrivare ad un triste quanto annunciato finale. Oggi alle 13 ora di Londra il piccolo Evans avrebbe dovuto essere estubato e andare incontro alla propria fine nel giro pochi minuti. Ai coniugi Evans, Thomas e Kate che come i genitori di Charlie Gard hanno combattuto con tutti i mezzi a loro disposizioni, non ultimo la preghiera per fare quello che tutti farebbero: cercare di salvare il proprio figlio dalla morte e dalle scelte prese da altri. A sorpresa, è notizia di questi minuti, l’Italia ha concesso la cittadinanza ad Alfie Evans.


Alfie Evans e o pai Thomas
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L’ospedale Alder Hey di Liverpool ha nel frattempo recapitato agli Evans copia della procedura con cui si svolgerà quello che per i medici e il tribunale inglese che ha respinto le proteste a favore di Alfie, ritengono sia la strada di cura migliore: togliergli il supporto vitale. Paradossi dell’illuminata Gran Bretagna. La Nuova Bussola Quotidiana ne ha pubblicato uno stralcio:

Riguardo al processo di sospensione della ventilazione, alle ore 13, attraverso una cannula sarà somministrato un preparato di Midazolam (un ansiolitico) e Fentanyl (un analgesico) successivamente da aumentare per controllare i sintomi se necessario. L’Ospedale provvederà all’aspirazione della bocca e delle vie aeree nonché alla cura della stessa bocca.

Alfie sarà posizionato con cura sui grembi di Mr. Evans e Ms. James, se lo desiderano, altrimenti rimarrà nel suo lettino. Tutti i monitoraggi del battito cardiaco di Alfie e della sua respirazione saranno disconnessi. Il tubo del respiratore sarà disconnesso dal ventilatore e verrà rimosso. Da quel momento lo staff medico continuerà ad osservare la situazione di Alfie e il livello di conforto e ad attendere ai suoi bisogni e a quelli della sua famiglia, con discrezione, ma pronto a fornire con sollecitudine supporto e conforto.

Una volta che tutti i segni di vita esterni siano cessati, un dottore esperto esaminerà fisicamente Alfie per constatarne la morte e trascrivere l’ora del decesso. Dopo che la morte sarà stata confermata la famiglia potrà lavarlo, vestirlo e passare del tempo con lui, prima di trasferirlo in una camera apposita dove tutta la famiglia potrà avere accesso. Il dottore che avrà confermato la morte di Alfie dovrà contattare il medico legale per tutti gli adempimenti connessi al rilascio del certificato di morte.

AGGIORNAMENTO: C’è stato un rinvio!

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ore 15: Dopo che la famiglia era riuscita ad ottenere una dilazione della sentenza di circa 30 minuti, prima di praticare lo spegnimento delle macchine che tengono in vita Alfie, il legale degli Evans sono riusciti di fatto ad appellarsi ad un cavillo che ha permesso loro di ottenere un ulteriore allungamento dei tempi.

In pratica, ad avviso dei legali che assistono la famiglia, una volta cambiata l’ora della procedura rispetto a quanto previsto dal giudice sarebbe necessario un nuovo pronunciamento dello stesso magistrato per fissare un’altra ora non bastando più per l’esecutività della sentenza l’autorità dell’ospedale. Un cavillo che sta tenendo ancora in vita il bambino, nella speranza che nel frattempo accada qualcos’altro (Avvenire).

La Santa Sede continua a mobilitarsi

A sostegno di Alfie e della famiglia domenica si è mosso anche il presidente della Pontificia Accademia per la vita: «La drammatica vicenda di Alfie Evans continua a suscitare una profonda risonanza emotiva – è il testo della dichiarazione diffusa da monsignor Vincenzo Paglia –. Considerando gli sviluppi di cui siamo testimoni non possiamo sfuggire a un forte disagio, dovuto soprattutto alla sensazione di trovarci in un vicolo cieco in cui tutti rischiamo di rimanere sconfitti. Date le soluzioni comunque problematiche che si prospettano nell’evoluzione delle circostanze, riteniamo importante che si lavori per procedere in modo il più possibile condiviso. Solo nella ricerca di un’intesa tra tutti – un’alleanza d’amore tra genitori, famigliari e operatori sanitari – sarà possibile individuare la soluzione migliore per aiutare il piccolo Alfie in questo momento così drammatico della sua vita».

L’Italia ha concesso la cittadinanza ad Alfie!

Ore 17:17 “I ministri degli Esteri Angelino Alfano e dell’Interno Marco Minniti hanno concesso la cittadinanza al piccolo Alfie. In tale modo il governo italiano auspica che l’essere cittadino italiano permetta, al bambino, l’immediato trasferimento in Italia”. Lo rende noto la Farnesina.

 

Per una straordinaria coincidenza proprio oggi è nato il terzogenito della coppia reale, il bimbo è un maschio il cui nome non è ancora stato deciso o reso noto. Egli nasce proprio nel momento in cui si decidono le sorti di un suo quasi coetaneo e connazionale. Tanto (giustamente!) sono felici Kate e William quanto sono atterriti Tom e Kate

Ma qual’ è la vicenda di Alfie? Un breve ripasso

La diagnosi della malattia

ALFIE EVANS

Facebook I Alfie’s Army Official

Il bimbo inglese, nato il 9 maggio del 2016, è collegato a un respiratore da quando ha sviluppato una rara malattia neurodegenerativa. Tutto è accaduto dopo sette mesi di vita, quando Alfie ha contratto un’infezione toracica che gli ha causato delle forti convulsioni.

Da quel momento è stato attaccato a dei supporti vitali artificiali nell’ospedale pediatrico Alder Hey di Liverpool, grazie ai quali era riuscito addirittura a riprendere a respirare autonomamente. Purtroppo un’altra infezione, seguita da ulteriori convulsioni, lo ha costretto nuovamente alla respirazione artificiale.

Stato “semivegetativo”

Nel dicembre del 2017 l’Alder Hey ha rifiutato la richiesta di trasferimento di Alfie dall’Inghilterra all’ospedale Bambin Gesù di Roma, caldeggiata dai genitori del bambino. Gli esperti del centro specialistico di Liverpool hanno descritto lo stato di Alfie come “semivegetativo”, indicando come unica via percorribile l’interruzione della ventilazione artificiale (documentazione.info, 5 aprile).


ALFIE EVANS
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La linea dura della giustizia inglese e di quella Europea

Il 20 febbraio 2018 l’Alta Corte di Giustizia britannica aveva accolto la richiesta dell’ospedale pediatrico Alder Hey di Liverpool di interrompere le cure al bambino. Quello che emerge dalla sentenza, è che i medici hanno ritenuto indegno per il piccolo paziente proseguire con la respirazione artificiale e che hanno considerato impossibile stabilire l’esatta natura del male di Alfie.

I genitori di Alfie, si sono appellati alla Corte Suprema (una sorta di Cassazione ndr) per contrastare la sentenza dell’Alta Corte di Giustizia, ma la loro richiesta è stata respinta il 20 marzo 2018.

Un’altra sconfitta legale era maturata anche alla Corte europea dei diritti umani, che il 28 marzo, a sua volta, aveva dichiarato inammissibile il ricorso presentato lo scorso 23 marzo dai genitori di Alfie Evans contro la decisione delle autorità britanniche di interrompere le cure salva vita (Ansa, 12 aprile).

“Grazie a Papa Francesco e Bambin Gesù”

In un’intervista a Famiglia Cristiana (20 aprile), il padre di Alfie si era lasciato andare ad uno sfogo disperato e aveva ringraziato Papa Francesco per averlo ricevuto e l’ospedale “Bambin Gesù” che si era offerto di curare suo figlio.

Alfie e seu pai Tom Evans

Tom Evans / Kate James

«Nel Regno unito si fanno calcoli sulla vita della gente, che viene considerata soltanto un costo. Eppure Alfie», rivela Tom Evans, «sente il solletico, i pizzicotti, il freddo e il caldo, ascolta le nostre parole, apre gli occhi, sbadiglia».

«Il Papa mi ha detto che faccio bene a condurre questa battaglia, perché soltanto Dio decide della vita e della morte», continua il papà di Alfie. «Grazie all’interessamento del Pontefice, la responsabile del Bambin Gesù, Mariella Enoc, mi ha dato la disponibilità a portare Alfie in Italia. Ma i medici di Liverpool si rifiutano di lasciarlo andare, perché temono che nostro figlio si riprenda e che noi li portiamo in Tribunale».

A questo proposito, l’ANSA riferisce che Il Presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc è partita questa mattina da Roma, su richiesta del papà del piccolo Alfie Evans, e si trova a Liverpool, all’ospedale Alder Hey dove, in seguito alle sentenze dei giudici, oggi potrebbero essere staccati i macchinari che lo tengono in vita. “E’ lì per verificare se c’e’ la possibilità di un dialogo e per portare alla famiglia la vicinanza del Papa”.

 

Aggiornato alle ore 17:17 del 23 aprile

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