Il 18 aprile 1506, Papa Giulio II poneva la prima pietra della nuova basilica di San Pietro, che sarebbe divenuta il più grande edificio della cristianità. Conoscete tutti i suoi segreti? Ecco qui sei curiosità.
Il 18 aprile 1506, Papa Giulio II, della famiglia dei Medici, poneva a Roma la prima pietra della futura (nuova) basilica di San Pietro, consacrata 120 anni più tardi da Urbano VIII come il più grande edificio della cristianità. Siete appassionati di storia, ammiratori inveterati della Città eterna o semplicemente amatori di fatti insoliti… Ecco sei curiosità che forse ignorate.
1. Non c’è che un unico dipinto nella basilica
Dalle sue origini, il barocco si fonda su tre pilastri elementari che si ritrovano nella maggioranza delle basiliche romane: il colore, il movimento e l’illusione. Ora, se una guida non vi accompagna lungo le vostre peregrinazioni romane, l’ultimo lo scorderete di certo, perché inganna facilmente un occhio non avvertito. Se non si indugia sulle scene che ornano le pareti della basilica, per esempio, facilmente si penserebbe che siano dei dipinti, per via del dettaglio delle rappresentazioni. In realtà la basilica non vanta che un unico quadro! Tutto il resto è interamente decorato in (micro)mosaico, la cui finezza e precisione fanno dimenticare ogni aspetto frazionato nelle differenti scene… Pensate al tempo che c’è voluto per fare la decorazione delle pareti e della cupola!
2. Ci sarebbe dovuto essere un campanile
Numerosi architetti, la cui fama non è più universalmente nota, si sono avvicendati al fine di completare la costruzione della basilica, che impegnò più di un secolo. Tra di loro il Bernini, ugualmente celebre per sculture come quelle della fontana dei Quattro Fiumi, che si può ammirare a Piazza Navona, o la tomba di Urbano VIII. Mentre la basilica cominciava a prendere forma, proprio lui fu incaricato della costruzione di due campanili; in seguito però a un errore di calcolo, il primo crollò, costringendo all’abbandono del progetto originale – il che spiega perché ancora oggi non ve ne siano.
3. Si è reso necessario spostare montagne… letteralmente!
La costruzione dell’attuale basilica di San Pietro fu ordinata da Papa Giulio II (1503-1513), ma prima ve n’era già un’altra, costruita da Costantino a partire dal 319. A quell’epoca, in cui da poco la politica delle persecuzioni era stata abbandonata, il neo convertito Imperatore ordinò di costruire una basilica che avrebbe portato il nome del principe degli apostoli. Il grande circo di Nerone era la “location” ideale per un tale progetto, ma Costantino ordinò che si costruisse la basilica là dove il corpo di san Pietro era stato sotterrato. Per questo egli dovette far spostare non meno di un milione di metri cubi di terra per livellare il terrazzamento necessario alla costruzione. Con i mezzi dell’epoca!
4. Ci si potrebbe mettere dentro la cattedrale di Notre Dame de Paris
Avviso ai francesi, che vedono nella celebre cattedrale di Notre Dame un capolavoro architettonico: in termini di dimensioni, essa resta ben lungi dal gigantismo della basilica di San Pietro, che da sola conta 186 metri di lunghezza e 10mila metri quadrati di superficie. Se penetrate all’interno, vedrete nella navata centrale delle stelle incastonate nel pavimento, indicanti per ciascuna un monumento che la basilica potrebbe contenere. Ora, il punto di riferimento che indica la cattedrale di Notre Dame non si colloca oltre i due terzi della basilica… Una sorpresa che aiuta a prendere coscienza delle proprie dimensioni reali.
5. La cupola avrebbe dovuto far parte della facciata
Se avete occasione di andature a Roma e vi fate una passeggiata sui balconi di Villa Medici, o lungo la Trinità dei Monti, avrete una vista mozzafiato sul Cupolone, che si staglia nettamente sopra gli altri monumenti. Ma se imboccate la famosa Via della Conciliazione, che mena recta via alla basilica, vi renderete conto che man mano che si fa avanti la cupola sparisce progressivamente dietro la facciata. In effetti, in origine la basilica doveva essere costruita con pianta a croce greca, ma il progetto fu modificato da Carlo Maderno per farne una croce latina (con la navata più lunga dei transetti). Quest’ultimo cambiamento ha quindi menomato la prospettiva della cupola, la quale non è più interamente visibile se non da lontano.
6. Il Bernini ha lasciato il proprio rosario in una delle colonne del baldacchino
Una delle ricchezze più impressionanti della basilica è sicuramente il baldacchino fuso dal Bernini. Situato al di sopra dell’altare papale e della tomba di san Pietro, esso comprende quattro colonne tortili che s’innalzano verso la cupola e sostengono il globo terrestre e la croce. Ora, se vi avvicinate alla colonna posteriore sinistra, potrete distinguere il rosario del Bernini fuso nella forma della colonna… Un’eredità perlomeno unica.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]