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Mark Zuckerberg chiede scusa per aver censurato un contenuto cattolico

Photo courtesy of AFP

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J.P. Mauro - pubblicato il 18/04/18
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Il CEO di Facebook afferma che l’“errore” non è stato dovuto a un pregiudizio da parte del social networkDurante la sua audizione di due giorni al Congresso, Mark Zuckerberg è stato interrogato sulla  recente censura di un annuncio pubblicitario cattolico da parte di Facebook. Quando questa è stata tirato in ballo dalla congressista dello Stato di Washington Cathy McMorris Rodgers, Zuckerberg ha chiesto scusa affermando che la compagnia ha “commesso un errore” bloccando l’annuncio pubblicitario, sottolineando l’elevato numero di annunci che Facebook deve analizzare ogni giorno e affermando: “Non userò pochi esempi per dedurre che tutto il sistema è sbagliato”.

L’annuncio in questione era per una laurea in Teologia cattolica dell’Università Francescana di Steubenville (Ohio, Stati Uniti) e mostrava il crocifisso di San Damiano, un’immagine del XII secolo associata al patrono della struttura universitaria, San Francesco.

La censura è stata diffusa da Tom Crowe, direttore delle comunicazioni web dell’Università Francescana di Steubenville, che ha avvertito i media dopo che Facebook aveva affermato che quella che si voleva pubblicare era un’“immagine scioccante ed eccessivamente violenta”.

La commissione del Congresso ha continuato a chiedere a Zuckerberg commenti sul possibile pregiudizio da parte del social media, sostenendo che Facebook ha bloccato più di due dozzine di pagine cattoliche e alcuni contenuti conservatori, “dopo aver determinato che contenuto e qualità erano, citiamo, ‘insicuri per la comunità’”.

In risposta, Zuckerberg ha ribadito che “Facebook e l’industria tech sono situate nella Silicon Valley, un luogo estremamente di sinistra”, ma ha aggiunto che si impegna ad “assicurare che non ci sia alcun pregiudizio”.

Prima dell’audizione, Crowe è stato contattato da un portavoce di Facebook, che ha chiesto scusa per l’episodio e ha spiegato che a volte “si verificano degli errori”. Il portavoce ha anche informato Crowe che l’annuncio pubblicitario era stato approvato.

Se non è mai stato spiegato a Crowe come si sia verificato l’errore, l’esperienza lo ha portato a speculare sul modo in cui la nostra cultura vede la croce:

“Il crocifisso di San Damiano, Gesù nella gloria, che regna dal suo trono cruciforme. È questo che a Facebook viene considerato eccessivamente violento, sensazionale e scioccante”, ha scritto in un articolo sul sito web dell’università, intitolato “È stato rifiutato”.

“La crocifissione di Cristo è stata davvero tutto questo. È stata l’azione più sensazionale della storia: l’uomo ha giustiziato il suo Dio”.

“Non sono stati i chiodi a bloccare Gesù sulla croce: era Dio, avrebbe potuto scendere dalla croce in qualsiasi momento”, ha dichiarato Crowe citando l’autore cattolico padre Mike Schmitz.

“No, è stato l’amore a tenerlo lì. L’amore per voi e per me, perché non fossimo condannati in eterno per i nostri peccati ma potessimo avere la vita eterna con Lui e con suo Padre nei cieli”.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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