La testimonianza che ha commosso Papa FrancescoLe parole di coraggio, riscatto e speranza di Blessing Okoedion, ragazza nigeriana, obbligata a prostituirsi dalle mafie del traffico di carne umana, sono contenute nel libro “Dalla prostituzione alla libertà” che la giovane nigeriana, appena 30enne, ha pubblicato un anno fa ma soprattutto che ha ripetuto a Papa Francesco durante la riunione pre-sinodale dei giovani lo scorso 19 marzo
Le sue parole hanno portato al Papa a pronunciare quella frase tremenda e netta: “Chi va con le prostitute è un criminale, tortura le donne”.
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“Quattro anni fa sono arrivata in Italia coinvolta con l’inganno nella tratta degli esseri umani”, ha cominciato spiegando Blessing, nella sua testimonianza.
È stata, confessa, “un’esperienza drammatica, di totale annullamento delle mia dignità. Ma nella fede in un ‘Dio che non dorme’ ho trovato il coraggio di denunciare e di uscire da quell’inferno”.
Laureata in informatica nel suo Paese e portata in Italia con la promessa di lavorare in un negozio di computer.
Ma Blessing è finita nelle mani dei trafficanti che vedono in lei solo una merce per fare soldi. La sua testimonianza è diventata una domanda al Pontefice che lui ha definito “senza anestesia”.
“Buttata su quel marciapiedi, terrorizzata e umiliata – ha ricordato Blessing – mi chiedevo se la mia vita avesse ancora un senso. Avevo studiato, mi ero laureata in informatica. E mi trovavo sulla strada di un Paese straniero, di cui non conoscevo nulla, obbligata a fare quel ‘lavoro’, come se fosse un mestiere qualsiasi”.
“Ma quello non è un ‘lavoro’: è una violenza, un abuso, una schiavitù. Se fossi stata costretta a rimanere su quella strada sarebbe stato meglio morire. Tanto era come se fossi già morta”, ha confessato la ragazza nigeriana.
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Blessing chiede aiuto al suo primo “cliente”. È un medico che ha vissuto cinque anni in Nigeria. Conosce il suo Paese, la sua lingua. Blessing pensa: ‘È Dio che me l’ha mandato!’. Gli racconta la sua storia, dice che vuole denunciare i suoi sfruttatori e tornare in Nigeria”.
“Per tutta risposta, il medico le dà 50 euro e la riporta sul marciapiedi da cui l’aveva presa”.
Blessing ha trovato comunque il coraggio di scappare, di denunciare, di spezzare le catena di quella schiavitù in cui si era ritrovata suo malgrado.
“Ma è proprio per questa libertà conquistata – ha detto Blessing a papa Francesco – che sento forte e faccio mio il grido di aiuto e di liberazione di tante altre giovani donne mie sorelle, ancora oggi umiliate e schiavizzate sulle strade e mi chiedo: come aiutare i giovani a prendere consapevolezza di questo ‘crimine contro l’umanità’?”.
Blessing è stata accolta a Casa Rut di Caserta, una casa per donne, vittime di tratta e di violenza, gestita dalle suore orsoline. Ha studiato e ha iniziato a lavorare come mediatrice culturale e interprete. Per aiutare altre ragazze a trovare pure loro il coraggio di liberarsi.
In Italia sono dalle 50 alle 70 mila le donne straniere costrette a prostituirsi, metà delle quali nigeriane.