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Più coccolate i vostri bambini, più saranno intelligenti

MATKA Z DZIECKIEM
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Marzena Wilkanowicz-Devoud - Aleteia Polonia - pubblicato il 07/03/18
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Un recente studio americano assicura che le coccole date ai bambini fin dalla loro nascita hanno un impatto diretto sullo sviluppo del loro cervello. Una buona ragione per circondarli con tutto il nostro affetto?

Sono queste le conclusioni di un’équipe di neuropsichiatri del Nationwide Children’s Hospital dell’Ohio (USA): i bambini vezzeggiati dai genitori hanno reazioni cerebrali nettamente più vive e più intense. Secondo i ricercatori, che hanno osservato 125 lattanti, di cui alcuni prematuri, per valutare l’impatto del contatto fisico nei neonati, far sentire il proprio calore corporeo a un bebè… cullarlo, baciarlo o ancora coccolarlo a iosa aumenterebbe le possibilità di renderlo “più intelligente” e “più socievole”.

E di fatto queste facoltà sono da sviluppare fin dai primi tre mesi del bambino. In quest’arco temporale, se i lattanti ricevono 20 minuti supplementari di contatto affettivo al giorno i risultati sembrano essere spettacolari, sullo sviluppo cerebrale. Concretamente, il contatto affettivo stimolerebbe la produzione degli ormoni del benessere e della crescita. Un cocktail ideale per renderli “intelligenti”?

Le coccole fanno crescere

Nel suo libro Les nourritures affectives [I nutrimenti affettivi, N.d.T.], pubblicato nel 1993, il celebre neuropsichiatra Boris Cyrulnik insisteva già sul potere dell’affetto nel processo di sviluppo del bambino. Per lui «l’affettività – troppo spesso considerata un valore desueto – scolpisce l’essere umano. Senza di essa, il piccolo non manterrà le sue promesse genetiche». E al contrario, secondo lui, la negligenza affettiva causa menomazioni e può danneggiare il cervello.

Nel caso dei bambini isolati, di cui non ci si occupa o ci si limita a farlo in modo meccanico, il cervello è meno stimolato. Si constata allora la diminuzione di certe funzioni cerebrali. Al contrario, se lo si coccola, se si gioca con lui e se gli si parla affettuosamente sorridendogli, il bambino impara ad anticipare. Il suo cervello reagisce, la circolazione dell’energia aumenta. «È come un computer, o un muscolo che viene allenato», spiegava Boris Cyrulnik durante una conferenza a Quimper nello scorso novembre.

Assetati d’amore

Il neuropsichiatra va ancora oltre quando sottolinea che la mancanza di attenzione e di amore riduce più tardi le capacità di apprendere e di comprendere. Insomma, mettiamo via i cellulari e coccoliamo accuratamente i nostri bambini. Pensate che in Francia esistono perfino delle volontarie – che chiamano “le cullanti” – dedite a coccolare i bambini ospedalizzati…

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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