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Si fa sul serio: 8 rinunce “hardcore” per la Quaresima

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Roberta Sciamplicotti - Aleteia Italia - pubblicato il 20/02/18
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Uno dei pilastri della Quaresima, insieme alla preghiera e all’elemosina, è il digiuno. Quando si parla di digiuno, la prima cosa che viene in mente è l’astensione dal cibo, o almeno da alcuni tipi di cibo poco adatti allo spirito penitenziale del periodo di preparazione alla Pasqua, ma il digiuno che viene richiesto in Quaresima non è solo quello alimentare, quanto l’allontanamento da qualsiasi cosa o atteggiamento ci separi da Dio e dal suo progetto per noi.

Ecco allora qualche esempio di rinunce “hardcore” da compiere in questa Quaresima, alimentari e non solo:

1. Tecnologia

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Al giorno d’oggi è forse la rinuncia più difficile, visto che i dispositivi tecnologici conformano tutta la nostra giornata. In Quaresima si potrebbe iniziare a digiunare un po’ innanzitutto dal proprio telefono cellulare.

I modi sono tanti:
– non scrivere messaggi mentre guidi, così non metterai in pericolo la tua vita e quella altrui
– non scrivere messaggi o non chattare mentre parli con gli altri
– non mandare un messaggio quando si potrebbe invece parlare vis-a-vis, o almeno per telefono
– non usare gli emoticon per esprimere i tuoi sentimenti
– cancella un’app per la Quaresima, digiunando da essa per 40 giorni
– evita di scattare fotografie di qualsiasi situazione, concentrandoti invece a custodirne il ricordo nella mente

 



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2. Negatività

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Quella alla negatività è una rinuncia che si adatta bene anche alle coppie. All’inizio della relazione, molto probabilmente si cercava di dare sempre la migliore impressione di sé all’altro, evitando di lamentarsi e apparendo sempre pieni di positività. Andando avanti col rapporto si è invece dato libero sfogo alle proprie emozioni. E se per la Quaresima si cercasse di guardare solo all’aspetto positivo delle cose, condividendolo con chi ci è vicino? Ovviamente la rinuncia alla negatività implica anche quella alle critiche nei confronti di se stessi e degli altri, che rappresentano una tentazione quotidiana.

3. Snack e dolcetti

Se la rinuncia al cioccolato è la prima cosa che viene in mente quando si parla di digiuno quaresimale applichiamola, estendendo la rinuncia a tutti i dolcetti con cui inframmezziamo la nostra giornata spesso non per placare la fame ma semplicemente per trarne un piacere momentaneo. L’ideale sarebbe offrire il denaro che si è risparmiato con queste rinunce a qualche organizzazione caritativa o a una persona bisognosa.

4. Consumismo

In Quaresima, sarebbe bene adottare un atteggiamento minimalista, riducendo le spese superflue e comprando solo ciò che è veramente necessario. Gli acquisti on-line hanno reso semplicissimo comprare qualsiasi cosa in qualunque momento, ma proprio questa facilità fa sì che spesso ci si riempia la casa (e ci si svuoti il portafogli) con cose di cui in realtà non si ha bisogno. Il periodo che
precede la Pasqua può essere un’ottima occasione per rivedere le proprie abitudini di consumo e ridimensionarsi. Anche in questo caso, come nel precedente, si può offrire il denaro risparmiato per qualche buona causa.

5. Musica, televisione e “rumore”

La nostra vita è spesso piena di “rumore”. Tante persone hanno bisogno di aver un sottofondo costante di musica, televisione o altro, basta che non rimangano in silenzio. Forse si ha paura di dove potrebbe vagare la mente se messa di fronte a una calma che invita a pensare, o forse siamo ormai così abituati ad avere la “compagnia” di qualcosa da non riuscire più a farne a meno. In questo Quaresima si può iniziare a eliminare un po’ del “rumore di fondo” nella nostra vita per ascoltare la voce di Dio.

6. Bellezza

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Una volta in Quaresima si coprivano tutti gli specchi di casa (come nelle chiese si coprivano le immagini sacre) per sottolineare l’austerità di questo periodo, che conduce poi alla grande gioia della Pasqua. Si potrebbe riprendere questa abitudine introducendo un po’ di austerità nella propria vita, evitando di mettersi mille profumi o vestiti cari e sgargianti o staccando qualche decorazione in casa.

7. Comodità

L’ascensore anche per fare un piano di scale, la macchina per percorrere due isolati, comprare un pasto pronto quando non ci vorrebbe molto sforzo per prepararselo… E se rinunciassimo a qualche comodità offrendo il “disagio” (a volte decisamente minimo) a Dio?

8. Un po’ di calduccio

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Questa rinuncia si collega a quella precedente. Tra le comodità, infatti, si può annoverare il caldo, intendendo sia il riscaldamento della casa che il comfort di una doccia d’acqua calda. In questa Quaresima si potrebbe rinunciare almeno in parte a queste comodità, abbassando i termosifoni e concedendosi docce se non fredde almeno tiepide. In questo modo si spenderebbe meno denaro e allo stesso tempo si potrebbe risparmiare energia facendo anche qualcosa per l’ambiente, seguendo l’esortazione di Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’. Nel testo, infatti, il Pontefice sottolinea che “l’umanità è chiamata a prendere coscienza della necessità di cambiamenti di stili di vita,di produzione e di consumo” per combattere problemi pressanti come il riscaldamento globale, e sottolinea in particolare la gravità della situazione idrica del pianeta, con sprechi nel mondo sviluppato e grave carenza nei Paesi poveri, in cui la cattiva qualità dell’acqua disponibile “provoca molte morti ogni giorno” (n. 29), e “aumento del costo degli alimenti e di vari prodotti che dipendono dal suo uso” (n. 29) per la scarsità di questa risorsa. “Il problema dell’acqua”, avverte il Papa, “è in parte una questione educativa e culturale, perché non vi è consapevolezza della gravità di tali comportamenti in un contesto di grande inequità” (idem). Cominciamo allora dalla doccia di casa nostra, un piccolo passo che può contribuire a cambiare il mondo!

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