Il miracolo della “manna” avveniva due volte l’anno. La secrezione raccolta è conservata nella cripta del duomo di Salerno
Tra i miracoli attribuiti a San Matteo Evangelista, santo protettore della città di Salerno, c’è quello della “manna di San Matteo”. La santa manna è un liquido, chimicamente assimilabile all’acqua pura, che può trasudare da reliquie di santi o da immagini sacre, apparentemente senza spiegazione.
Umidità e marmi
Sono tante le spiegazioni scientifiche addotte per motivare il fenomeno, molte legate all’umidità o alla capillarità di pietra o marmi, ma per molti dei casi analizzati le spiegazioni avevano molti limiti di adattamento. Gli episodi sono per lo più ciclici e avvengono durante particolari ricorrenze.
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La traslazione
Per quanto riguarda la manna di San Matteo, si dice che il giorno della traslazione delle sue reliquie, da Capaccio a Salerno, avvenuta il 6 maggio del 954, dal corpo del santo fuoriuscì un liquido miracoloso, denominato appunto Manna di San Matteo (www.salernotoday.it, maggio 2015).
Due volte
Da quel giorno, ogni anno la secrezione venne raccolta due volte: nell’anniversario della traslazione e durante la festa patronale, celebrata il 21 settembre. La tradizione vuole che, come nel caso del miracolo del sangue di San Gennaro, tanto più è abbondante la fuoriuscita del liquido, così sarà il periodo di pace e prosperità conseguente.
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La fine del miracolo
Il miracolo, però, cessò di rinnovarsi nella metà del XIX secolo, eppure ancora oggi, sotto l’altare dedicato a San Matteo nella Cripta del Duomo di Salerno, viene conservata l’urna dove si raccoglieva il liquido (www.vesuviolive.it, 4 febbraio).