È chiaro: se gli uomini falliscono ci rimettono tuttiÈ il momento per un quiz! Quale gruppo ha più probabilità di essere disoccupato, subìre violenza, essere ferito al lavoro, diventare senzatetto, essere ucciso, dipendere da alcool e droghe, morire di cancro o commettere suicidio?
(CONSIGLIO: La risposta potrebbe sembrare controintuitiva)
RISPOSTA: Gli uomini.
Ricordate che Satana odia Dio, e quindi odia il creato, l’amore e l’umanità. La pietra angolare dell’amore e dell’umanità è la famiglia, derivante dall’unione sponsale tra un uomo e una donna. Dio ci ha creati maschio e femmina, l’uno per l’altro, per la famiglia, per il Cielo. Satana, quindi, cerca ovviamente di minare e di distruggere ciò che Dio vuole per noi.
Nel nostro mondo caduto, l’umanità a cui sono stati offerti la redenzione e il Cielo ha bisogno di uomini che siano mariti, padri, sacerdoti, curatori e guerrieri. Dovrebbe forse sorprenderci che in questa fase oscura della guerra tra il bene e il male le forze naturali e soprannaturali siano schierate contro l’essenzialità degli uomini e della mascolinità? Una retorica più estrema definisce gli uomini “usa e getta”, ma ci sono modi sottili per convogliare questa idea.
Ad esempio, nel 2012 l’Amministrazione Obama ha presentato The Life of Julia, un video che mostrava la cura dalla culla alla tomba fornita al personaggio fittizio Julia dal Governo federale, senza alcun riferimento a padre, famiglia o marito. Wags ha chiesto: “Se lo zio Sam è il tuo paparino, perché dovresti aver bisogno di un uomo?” Nessun uomo protegge Julia o è per lei un padre o un marito, perché il Governo federale fa fronte a tutte le sue necessità. I maschi contemporanei di Julia potrebbero sprofondare nella noia, nel divertimento o nelle dipendenze.
Non restano altro, allora, che uomini disperati, donne infelici, bambini abbandonati e una civiltà malata e morente. Gli uomini giungono a una conclusione tragica: “Perché pagare il prezzo di essere un uomo eroico se gli uomini non sono i benvenuti?” E allora smettono di perseguire gli insegnamenti della Chiesa e la famiglia.
Ma il mondo ha imparato la lezione? Le prove dimostrano che non è così. Guardate l’aumento dei corsi universitari sulla “mascolinità tossica”. Gli uomini si stanno facendo indietro e stanno morendo perché viene detto loro che non sono ben accetti e sono superflui. Donne e bambini soffrono per l’assenza degli uomini di cui hanno invece bisogno. Cosa dobbiamo fare?
Fortunatamente al mondo e nella Chiesa ci sono persone che insistono sulla bontà e sulla necessità degli uomini e della mascolinità. Autori come padre Larry Richards, Harold Burke-Sivers e David Cavillo stanno scrivendo libri sulla mascolinità cattolica. L’ultimo articolo di padre George Rutler è un’ispirazione per gli uomini che sentono la chiamata ad essere eroi. Tutto questo lavoro dev’essere accompagnato da una nuova dichiarazione per i nostri tempi relativa alla mascolinità e alla paternità di San Giuseppe.
È chiaro: se gli uomini falliscono ci rimettono tutti. Gli uomini stanno fallendo perché le forze naturali e soprannaturali schierate contro di loro stanno prevalendo, e le migliori benedizioni e la saggezza della natura e della grazia non vengono offerte loro proprio quando ne hanno più bisogno.
Rispondiamo conoscendo e dicendo la verità sulla crisi degli uomini nel mondo e nella Chiesa. Rispondiamo con chiarezza e carità quando sentiamo parlare dei miti della “mascolinità tossica” o del “privilegio maschile”. Ripensiamo a come stiamo allevando i nostri ragazzi, perché possano diventare gli uomini santi che devono essere e che le nostre donne e i nostri bambini meritano e di cui hanno bisogno.
Nelle nostre parrocchie e diocesi dobbiamo promuovere la saggezza cattolica e la fratellanza maschile. Il movimento Faith & Ale potrebbe essere un buon inizio. Incontri settimanali per pregare sulle letture domenicali, come in Gospel Forum, possono essere un vivaio di fede e amicizia per gli uomini cattolici. La vita e le anime saranno perdute e la gloria di Dio diminuita se non agiamo e liberiamo gli uomini e non li chiamiamo alle vette che Dio ha in mente per loro. A poche settimane dall’inizio della Quaresima, potremmo considerare l’impegno a intercedere fortemente per gli uomini come nostro sacrificio quaresimale. Dobbiamo agire finché siamo ancora in tempo.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]