separateurCreated with Sketch.

Adolescenti e cannabis: cosa serve sapere

Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 16/01/18

Secondo una ricerca pubblicata su The Lancet Psychiatry nel 2014, il 17% dei consumatori adolescenti di cannabis ne diventa dipendente e la percentuale aumenta no alla metà quando viene consumata quotidianamenteSecondo i dati pubblicati dall’Osservatorio Europeo delle droghe e delle Tossicodipendenze del 2017, la cannabis è la sostanza stupefacente più utilizzata nel mondo. Ne hanno fatto uso in Europa 87,7 milioni di persone e di questi, 17,1 milioni di persone di età compresa tra i 15 e i 34 anni hanno dichiarato di averne fatto uso almeno una volta nell’ultimo anno. Fra i più giovani il rapporto tra sesso maschile e femminile è di 2 a 1. Secondo una ricerca pubblicata su The Lancet Psychiatry del 2014, il 17% dei consumatori adolescenti di cannabis ne diventa dipendente e la percentuale aumenta no alla metà quando viene consumata quotidianamente.

Le canne fanno male?

La cannabis viene abitualmente assunta attraverso il fumo danneggiando innanzitutto il sistema cardio-respiratorio. Il più importante principio attivo della cannabis, il delta 9 tetraidrocannabinolo (THC), agisce su diverse zone del cervello causando e effetti negativi sulla memoria e sull’apprendimento (ippocampo), sui sistemi di regolazione dei movimenti (cervelletto e gangli della base), sui centri della fame (ipotalamo) e sui centri di regolazione del piacere (nucleo accumbens), determinando la necessità dei consumatori a ripetere l’esperienza di consumo.



Leggi anche:
La marijuana non fa male? Allora guardate mio figlio!

Ma se fa così tanto male perché tutti questi ragazzi si fanno le canne?

Quando la cannabis viene fumata, gli effetti euforizzanti compaiono entro qualche minuto. Lo spazio può sembrare alterato e il tempo può apparire rallentato, improvvisamente si colgono dettagli (forme o colori) a cui non si aveva prestato attenzione, si sperimentano esperienze di distacco a sé (depersonalizzazione) e dalla realtà (derealizzazione). Al tempo stesso, si manifestano alterazioni della capacità di giudizio con messa in atto di comportamenti rischiosi, sospettosità, alterazioni del tono dell’umore, stati d’ansia fino al panico e sintomi psicotici come deliri e allucinazioni. L’uso di marijuana in adolescenza è associato ad un aumentato rischio di sviluppare futuri disturbi psichiatrici, in particolare disturbi depressivi e psicotici, soprattutto se il consumo abituale avviene prima dei 16 anni, epoca in cui il cervello è ancora in fase di sviluppo.

Cosa possono fare gli adulti?

Genitori e insegnanti, nella consapevolezza che l’abuso di cannabis è tra i principali fattori di rischio di malattia psichiatrica, devono sapere riconoscere gli indicatori (modificazioni del comportamento, iperemia congiuntivale, aumento dell’appetito, etc). Sono inoltre chiamati a mettersi al fianco degli adolescenti ponendo da parte toni giudicanti e atteggiamenti repressivi, perlopiù inefficaci con gli adolescenti, suggerendo modalità più sane per rilassarsi e che non sempre bisogna essere euforici o disinibiti per essere accettati dagli altri.

Top 10
See More