Le proteste non hanno sortito effetto. È stato raso al suolo un simbolo del passato cristiano della GermaniaLa chiesa di San Lamberto a Immerath, nell’Ovest della Germania, è stata demolita questa settimana per far posto a un’enorme… miniera di carbone.
Anche se vari gruppi si opponevano alla demolizione, l’argomentazione che ha finito per prevalere è stata quella secondo la quale la località era diventata praticamente una città fantasma, ridotta ad appena 7 famiglie, e che l’industria mineraria potrebbe offrire un nuovo impulso economico alla regione.
La crescita economica si baserà tuttavia su un’industria considerata ecologicamente “sporca”. È stato questo, e non la distruzione di un simbolo della fede cristiana, a sollevare le proteste maggiori.
Parte delle critiche è dovuta al fattore culturale, visto che si è affermato che la chiesa rappresentava un patrimonio artistico che meritava di essere preservato.
Alla fine dei conti, il “fattore fede” propriamente detto è stato quello che ha ricevuto meno attenzione di tutti.
La chiesa demolita era del 1891, ma prima di questa sullo stesso luogo c’era una cappella del XII secolo.
Le famiglie che rimanevano a Immerath sono state reinsediate in un altro paese situato a 8 chilometri di distanza. Il luogo ha una chiesa, ma rispetto a quella demolita è molto meno bella dal punto di vista architettonico e ha un simbolismo cristiano decisamente inferiore.
La produzione di energia elettrica in Germania è ancora fortemente dipendente dalle fonti fossili, soprattutto dal carbone, anche se questa origine è molto criticata per motivi ambientali. Tra il 2011 e il 2016 le fonti rinnovabili sono passate da quasi il 20% al 29,5%. L’energia nucleare, “toccata” dall’incidente di Fukushima (Giappone) del 2011, ha perso importanza, scendendo nello stesso periodo dal 17,6% al 13,1%. Il carbone resta praticamente stabile, essendo ancora la fonte di circa il 40% dell’energia elettrica generata nel Paese.
Vari video che mostrano la demolizione della chiesa sono stati condivisi sulle reti sociali da utenti che nella maggior parte dei casi hanno lamentato la decisione. Eccone uno:
Fotografie tratte dal blog Senza Pagare