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Cosa sono i Venerdì della Misericordia? Scopriteli praticandoli nel 2018!

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Aleteia Team - pubblicato il 09/01/18
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Questa iniziativa, promossa (e praticata) da Papa Francesco, può trasformare profondamente la vostra vita (e quella di molta gente)Nei giorni scorsi, molte persone si sono emozionate per la visita a sorpresa che Papa Francesco ha fatto a una delle quattro unità dell’Ospedale Infantile Bambino Gesù, la più grande struttura pediatrica d’Europa, gestita dal Vaticano. Questa visita è stata un’altra concretizzazione di un’iniziativa creata dal Papa durante l’ultimo Giubileo della Misericordia (8 dicembre 2015-20 novembre 2016): i “Venerdì della Misericordia”.

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Durante il Giubileo, uno degli aspetti che Papa Francesco ha sottolineato maggiormente è stata l’importanza di vivere la misericordia nella pratica e non solo a parole. In primo luogo, bisogna permettere di essere oggetto di misericordia da parte del Signore, ovvero accolti dal Suo amore anche con le nostre miserie, e come frutto di questa esperienza personale della misericordia divina aprire lo sguardo e il cuore al prossimo, che come noi è pieno di miserie e ha bisogno di essere accolto sia da Dio che dagli altri. Da questo sguardo misericordioso derivano le 14 opere di misericordia, che Cristo ha chiesto a tutti noi di praticare: le 7 opere di misericordia corporale e le 7 opere di misericordia spirituale.

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In questa dinamica miseria-misericordia, Papa Francesco ha concretizzato l’iniziativa dei “Venerdì della Misericordia”, una serie di visite a sorpresa che sono diventate momenti tra i più emozionanti e significativi del Giubileo.



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Per ispirarci a praticare la misericordia nel 2018, ripercorriamo alcune delle visite compiute dal Papa nei suoi Venerdì della Misericordia:

Dicembre 2015: la “Porta Santa della Carità” in una struttura per senzatetto

Dieci giorni dopo aver aperto la Porta Santa della basilica di San Pietro, il Papa si è recato in una struttura diretta dalla Caritas e ha celebrato una Messa con 200 persone tra senzatetto assistiti dall’istituzione, operatori e volontari. Lì ha aperto la “Porta Santa della Carità”, la prima Porta Santa nella storia della Chiesa che non si trova in una grande cattedrale o in una basilica. Era una semplice porta, piena di simbolismo, tra persone bisognose.



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Gennaio 2016: pazienti in stato vegetativo

Il Papa ha visitato una clinica per malati in stato vegetativo e una casa di riposo per anziani, richiamando l’attenzione sulla dignità di ogni vita umana, anche nelle situazioni di fragilità, in cui molte persone vengono abbandonate o ignorate.

Febbraio 2016: persone affette da dipendenze in fase di recupero

A Castelgandolfo, sede della residenza estiva pontificia al cui uso Francesco ha rinunciato, ha visitato una comunità nella quale vengono curati i giovani che lottano per uscire dalla tossicodipendenza.

Marzo 2016: la lavanda dei piedi con i rifugiati

Il Giovedì Santo, il Papa si è recato al centro di accoglienza per rifugiati di Castelnuovo di Porto, che all’epoca ospitava 900 persone di una ventina di Paesi, e durante la tradizionale celebrazione della Cena del Signore ha lavato i piedi di dodici rifugiati, tra i quali un induista e tre musulmani.

Aprile 2016: campo di rifugiati a Lesbo, in Grecia

Dopo questa visita emblematica, durante la quale è stato accompagnato dal patriarca Bartolomeo e dall’arcivescovo Hieronimos, Francesco è tornato a Roma portando con sé in aereo tre famiglie di rifugiati siriani, che sono state accolte in Italia.



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Maggio 2016: persone con disabilità mentali

A Ciampino il Papa ha visitato la comunità “Il Chicco”, in cui vivono 18 persone con disabilità mentali, e ha fatto merenda con gli ospiti, gli operatori e i volontari della comunità, ha ascoltato testimonianze e ha visitato le officine in cui ciascuno degli ospiti, in base alle capacità, svolge lavori manuali.

Giugno 2016: sacerdoti anziani e malati

Francesco si è recato in due comunità che accolgono sacerdoti anziani e malati: la comunità Monte Tabor, dove abitano otto sacerdoti malati, e la Casa San Gaetano, che ospita 21 sacerdoti anziani della diocesi di Roma.

Luglio 2016: un ospedale pediatrico e il campo di concentramento di Auschwitz

Durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia, il Papa si è recato in un ospedale che assiste ogni anno migliaia di bambini con vari problemi di salute. Ha anche fatto una visita silenziosa al campo di concentramento nazista di Auschwitz, oggi museo.



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Agosto 2016: vittime della prostituzione

Francesco ha visitato la Comunità Papa Giovanni XXIII, che accoglie donne liberate dalla prostituzione forzata, la maggior parte delle quali originaria dei Balcani e dell’Africa. Tutte hanno subìto brutalità fisiche e vivono ora sotto protezione, perché sono scappate dai loro aguzzini. Il Papa ha detto alle ragazze: “Chiedo perdono per tutti quei cattolici e credenti che vi hanno sfruttato, abusato e violentato”.

Settembre 2016: unità di terapia intensiva neonatale e unità per malati di cancro in fase terminale

Il Papa è tornato a sottolineare il valore della vita umana nelle sue ore di maggiore fragilità, sia all’inizio che alla fine. Questa volta, ha visitato un’unità di terapia intensiva neonatale e una di trattamento dei pazienti affetti da cancro in fase terminale. Francesco ha abbracciato, consolato e dato forza, soprattutto ai genitori dei bambini malati.

Ottobre 2016: orfanotrofio a Roma

Il Santo Padre ha visitato il Villaggio SOS di Roma, una struttura formata da cinque case, in ciascuna delle quali vivono al massimo 6 bambini e bambine fino ai 12 anni, accompagnati da una responsabile chiamata “madre SOS”. I bambini hanno mostrato al Papa il giardino e il parco, oltre alle loro stanze e ai giochi che hanno.

Novembre 2016: famiglie di sacerdoti che hanno lasciato il ministero

Francesco si è recato in un appartamento romano nel quale erano riunite sette famiglie formate da uomini che hanno abbandonato il ministero sacerdotale, e ha ascoltato le loro storie.

Ispirazione

Ci sono sicuramente persone vicino a voi che saranno molto felici ricevendo una visita caratterizzata dall’ascolto, da parole affettuose, dall’abbraccio fraterno, dalla recita di un padre Nostro o di un’Ave Maria… Può essere un orfanotrofio, una casa di riposo per anziani, un ospedale, un’associazione caritativa, un ente per persone con qualche tipo di disabilità o semplicemente un vicino anziano, una famiglia bisognosa, una persona nuova nel quartiere…

Pensateci. A chi farete visita nel vostro prossimo Venerdì della Misericordia?

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Una madre accanto al letto del figlio all'ospedale Madre della Misericordia

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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