“Shades tour” un progetto ideato da Perrine Schober nel 2015 per raccontare la città in modo diverso e aiutare gli homeless a ricostruirsi una vitaLo sapete che a Vienna i clochard lavorano come guide turistiche?
Accompagnano i turisti in giro per la città, gliela raccontano con i “loro” occhi e con tutto il vissuto e l’esperienza che posseggono. Offrono ai visitatori non solo un pomeriggio in giro per la capitale austriaca alla scoperta di angoli segreti e leggende ma condividono la loro storia e si rimettono in gioco.
Aneddoti e spiegazioni sui singoli monumenti, ma anche ricordi personali legati a viali, vicoli, palazzi, che per un periodo di tempo sono stati per loro casa, cibo, rifugio, calore.
Iniziativa turistica e sociale
Così l’arte si mischia alla vita, la storia del passato a quella di oggi, l’iniziativa turistica a quella sociale grazie agli “Shades tour”, un progetto ideato da Perrine Schober nel 2015 che – come leggiamo sul sito di Repubblica – ha come intento quello di offrire una visita emozionale:
“non solo di vedere ma anche di educare. Le nostre guide hanno vissuto una esperienza unica, e solo loro possono spiegare veramente il complesso sistema sociale di Vienna e le sue sfide” (Repubblica.it).
Un’iniziativa che vuole aiutare i 10.000 homeless (Agi) che vivono a Vienna a riscattarsi, ricostruire la propria vita. Negli ultimi due anni 7000 turisti hanno visitato così la metropoli.
La storia di Barbara
La foto in apertura ritrae Barbara una delle guide degli “Shades tour” che è finita sulla strada dopo una vita dedicata all’arte. Infatti la donna, come racconta sempre Repubblica, aveva aperto una galleria d’arte nel 2008, ma sei anni dopo nel 2014 si è ammalata di tumore e ha dovuto investire tutte le risorse economiche, psicologiche e fisiche per combattere il cancro. Spendendo i suoi risparmi per le cure si è ritrovata a 40 anni senza casa e senza lavoro, costretta a vivere per strada.
Ora grazie a “Shades tour” fa la guida turistica ed è felice di aver ritrovato un ruolo, di accompagnare i turisti in giro per Vienna per mostrargli le bellezze dalla città e raccontargli la sua vicenda personale. E quando i visitatori le chiedono qual è stato l’aspetto più difficile e brutto della sua vita per strada lei risponde “la solitudine”.
Progetti come questi non donano solo lavoro ai senzatetto ma regalano anche speranza, comunione, dignità.
Leggi anche:
A Napoli dopo il “caffè sospeso” anche barba e capelli gratis per le famiglie più povere