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Truffe agli anziani? I poliziotti spiegano a messa come evitarle

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia Italia - pubblicato il 16/12/17
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L’esperimento a Mestre e Marghera dopo un accordo tra Patriarcato e Comune

«La messa è quasi finita». Perché, prima del saluto finale, un agente di polizia salirà sull’altare per una “predica” tutta particolare a fianco del sacerdote: un invito a non restare vittima dei truffatori, rivolto soprattutto agli anziani, con una serie di consigli su come non farsi derubare o raggirare.

È un vero e proprio patto fra Questura e Patriarcato di Venezia per mettere all’angolo i truffatori che, anche mercoledì 13 dicembre, hanno derubato una 92enne in via Manzoni a Mestre, portandole via denaro e gioielli per cinquemila euro (Il Gazzettino, 15 dicembre).

Da Mestre a Marghera

A partire da questo weekend, e nei successivi fine settimana, i poliziotti entreranno nelle chiese di Mestre, Carpenedo, Favaro-Altino, Castellana, Marghera e Riviera per una maxi-campagna informativa e di sensibilizzazione contro truffe e furti ai danni degli anziani.

Il questore Danilo Gagliardi ha scritto al patriarca per proporre questa iniziativa, e Moraglia ha risposto subito fornendo la massima collaborazione ed informando le parrocchie. Sarà il primo dirigente del commissariato di Mestre, Eugenio Vomiero, a tenere le fila di questa operazione capillare,

Bacheche e bollettini

Ai parroci e alle parrocchie è stata trasmessa in queste ore dal vicario episcopale don Danilo Barlese una breve comunicazione contenente alcuni consigli e suggerimenti: potrà essere pubblicata sui bollettini parrocchiali o affissa nelle bacheche in chiesa, nei locali parrocchiali e in patronato oppure letta in chiesa al termine delle Messe domenicali, o ancora trasmessa – utilizzando i diversi canali disponibili – ai vari gruppi anziani e/o di catechesi e di volontariato che potrebbero essere più direttamente interessati e coinvolti (non solo gli anziani, peraltro, ma anche i giovani e gli adulti che possono essere loro familiari o vicini).



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Troppe truffe

«Negli ultimi tempi – si legge in tale avviso – si sono verificati spiacevoli episodi di truffe a danno di persone anziane. Sebbene nel complesso questo tipo di reato sia diminuito, le persone anziane diventano sempre più spesso bersaglio dei malfattori. Accade ad esempio che qualcuno le contatti spacciandosi per un inviato del parroco o per un rappresentante di un’associazione di volontariato, allo scopo di ricevere denaro in donazione».

“Prudenza…”

«Altre volte – continua il volantino – capita che qualcuno qualificandosi come avvocato o come rappresentante dello Stato, dica loro che ha bisogno di soldi per togliere dai guai un familiare che ha avuto un incidente o che si trova in una situazione di pericolo. La polizia consiglia di diffidare sempre degli estranei, di non fare entrare in casa sconosciuti – che possono approfittare della buona fede altrui – e di non consegnare mai denaro. Siate sempre prudenti, chiamate il 113 nei casi sospetti; un operatore di polizia risponderà immediatamente e manderà una pattuglia in aiuto se sarà necessario» (Venezia Today, 15 dicembre).



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“Ocio ciò!”

Per tamponare l’emergenza truffa, il Comune di Venezia da tempo ha investito sul progetto “Ocio, ciò!”. «Da qualche settimana abbiamo percepito un aumento di episodi di truffe, con l’arrivo di pensioni o tredicesime – spiega il questore Gagliardi -. Ho avuto modo parlarne con il patriarca per chiedere se era possibile essere presenti alle funzioni religiose più frequentate dagli anziani. Il patriarca ha colto e immediatamente dato il via a questa partnership in cui un nostro dirigente presenterà le maggiori insidie e risponderà a ogni domanda».

Tre tipi di rimborsi

«Nel 2017 abbiamo ricevuto 200 domande di rimborso – fa eco l’assessore alle politiche sociali Simone Venturini – Grazie al progetto “Ocio al tacuìn” abbiamo potuto organizzare, quest’anno, 66 eventi in tutto il Comune».

I rimborsi sono di tre tipi: fino a 500 euro per lo scippo o la rapina della pensione dopo il prelievo; fino a 100 euro per lo scippo normale e fino a 500 per le truffe. Per potervi accedere è necessario presentare denuncia. Circa il 60 per cento delle domande di rimborso viene approvato (Corriere del Veneto, 15 dicembre).

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