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57 anni fa commise un crimine dopo aver confessato la vittima

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Jaime Septién - pubblicato il 11/12/17
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L’assassinio di Isabel Garza commosse la città texana di McAllenCasi come quello dell’ex sacerdote statunitense John Feit, che oggi ha 84 anni, sono quelli per i quali la Chiesa, soprattutto San Giovanni Paolo II, ha chiesto perdono. Francesco continuerà a farlo, puntando sulla misericordia.

John Feit, ritirato dal ministero sacerdotale alla fine degli anni Sessanta e che oggi è sposato, ha figli e nipoti e vive in Arizona, è stato condannato in Texas all’ergastolo dopo 57 anni di libertà per l’assassinio della giovane Isabel Garza nella città di McAllen.

L’omicidio di Isabel Garza – allora 25enne, di origine ispanica, insegnante e reginetta di bellezza della sua regione – avvenne dopo che la ragazza era andata a confessarsi dal giovane padre Feit, che all’epoca aveva 27 anni.

Isabel Garza era una ragazza piena di fede, e poco prima della Settimana Santa era andata a confessarsi. Nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù della località texana di McAllen, nel confessionale c’era padre Feit.

Nessuno rivide viva Isabel dopo la confessione da parte di quello che sarebbe diventato il suo assassino. Cinque giorni dopo, il corpo della ragazza venne ritrovato sulle rive di un canale accanto a un candelabro della chiesa del Sacro Cuore e un visualizzatore di diapositive che secondo la Polizia apparteneva a Feit.

Il cadavere venne ritrovato avvolto in un sacco, a faccia all’ingiù. L’autopsia scoprì in seguito che la ragazza (Miss Bellezza del Texas del Sud e insegnante di scuola media) era stata violentata mentre era incosciente e soffocata.

Feit è stato ritenuto il principale sospetto per più di cinquant’anni, ma è stato arrestato solo il mese scorso a Scottsdale, in Arizona, quando si è saputo che c’erano nuove prove contro di lui, che non era mai stato accusato dell’assassinio.

I media statunitensi speculano sul fatto che Feit fosse protetto dai seguaci in Texas dell’allora senatore cattolico John F. Kennedy.

Le stesse fonti sostengono che proteggendo Feit questi cercassero di evitare il discredito della Chiesa cattolica se fosse stato reso pubblico il fatto, che avrebbe potuto rappresentare un ostacolo per l’arrivo di Kennedy alla Casa Bianca.

Giovedì 8 dicembre il pubblico ministero ha chiesto alla giuria una condanna di 57 anni, uno per ogni anno in cui Feit è rimasto in libertà dalla morte della Garza, mentre la difesa cercava di ottenere la libertà condizionata per l’accusato, certamente per motivi d’età.

C’è stato però un testimone importante: Dale Tacheny, un monaco che ha conosciuto Feit in un monastero del Missouri, ha testimoniato che l’ex sacerdote ha ammesso la sua colpevolezza nel 1963, anche se finora Feit ha sempre sostenuto di essere innocente.

Il caso di Isabel Garza era rimasto congelato dal 1963 al 2002, quando c’è stato un tentativo di riaprirlo da parte di Rene Guerra, procuratore della contea di Hidalgo (Texas), ma un Gran Giurì ha rifiutato di emettere un’accusa.

Il giudice del distretto statale Luis Singleterry ha stabilito una cauzione di un milione di dollari, e ha inviato Feit in custodia in attesa del processo che potrebbe portarlo dietro le sbarre per il resto della sua vita.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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