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Il vademecum per il sano sviluppo del bambino dai 4 ai 7 mesi

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Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 05/12/17
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Svezzamento, sonno, primi denti… niente paura: ecco i consigli dei medici dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

Da 4 a 7 mesi: come cresce, cosa vede e come si muove

Il bambino tra i 4 e i 7 mesi prende all’incirca 150-180 grammi di peso la settimana, si allunga di circa 2 cm al mese e la sua circonferenza cranica aumenta di 2,5 cm.

A 4 mesi la visione arriva ormai a parecchi metri di distanza. Comincia a distinguere bene i colori e segue con gli occhi i movimenti cercando oggetti nuovi. Ormai non si limita a vedere, comincia a guardare. Portandolo a spasso per casa troverà senz’altro qualche oggetto che attira la sua attenzione. Anche lo specchio diventa una scoperta affascinante. Contemporaneamente si sviluppa la sua capacità di muoversi: comincia a ruotare il corpo sui lati e tenta di mettersi seduto con l’aiuto delle braccia. Verso i sei mesi riuscirà a stare seduto da solo. Afferra gli oggetti e li porta da una mano all’altra anche se non è ancora capace di trattenerli con il pollice.

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Lo svezzamento

Fino a 6 mesi è bene che il bambino si nutra esclusivamente con il latte della mamma oppure, se manca, con il latte artificiale. Tutti i bambini nascono con un riflesso che fa loro spingere la lingua in fuori quando la bocca viene a contatto con qualcosa di solido. Quindi il bambino spingerà in fuori con la lingua il cucchiaio o qualunque altro strumento si tenti di infilargli in bocca. Questo riflesso scompare gradualmente tra il quarto e il quinto mese di vita: a sei mesi è pronto per la prima pappa. Ma lo svezzamento o alimentazione complementare ha un significato ben più importante: il bambino abbandona gradualmente la “simbiosi” con la mamma – una sorta di paradiso terrestre – e imbocca la via dell’indipendenza.

Un grande dispiacere, quindi, ma allo stesso tempo una spinta molto importante verso l’emancipazione e la scoperta del mondo.

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Il sonno

A questa età, quasi tutti i bambini hanno bisogno di un paio di sonnellini durante la giornata: di solito uno la mattina e l’altro il pomeriggio. È importante che impari a coricarsi la sera sempre alla stessa ora, magari con l’aiuto di un rituale: un bagnetto caldo, un massaggio, il racconto di una favola…

Occorre pazienza perché il bambino sviluppi il proprio ritmo del sonno. Se piange quando lo si lascia solo, meglio rassicurarlo con poche parole e abbandonare rapidamente la stanza.

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Leggi anche:
La crescita del bambino nei primi 30 giorni di vita

I primi denti

Compaiono proprio in questi mesi ma, se tardano, non è il caso di preoccuparsi: nulla è più variabile della dentizione che qualche volta inizia intorno all’anno. In genere compaiono prima gli incisivi centrali, inferiori o superiori. Seguono i primi molari e i canini. Spesso la dentizione provoca irritabilità e, più raramente, febbricola. Di solito il bambino sbava ed è preso dalla frenesia di mordere qualcosa di duro. Si può aiutarlo massaggiando le gengive con un dito oppure offrendogli appositi anelli di gomma. Meglio evitare le creme per massaggiare le gengive, inutili se non dannose. I nuovi dentini vanno invece spazzolati con uno spazzolino morbido, per il momento senza dentifricio.

Per prevenire le carie, dobbiamo evitare le bevande zuccherate (fanno male anche per molti altri motivi) e fare in modo che il bambino non si addormenti con il biberon del latte in bocca.

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Mente e linguaggio si sviluppano

È l’età in cui i bambini cominciano a scoprire il “principio di causa-effetto”. Agitandole, le chiavi fanno un bel rumore e lo stesso fa la campanella. Un bel rumore fa anche il bicchiere quando lo si fa cadere dal seggiolone. Inoltre mamma e papà dovranno raccoglierlo e rimetterlo sul seggiolone: altro buon motivo per farlo cadere di nuovo!

Un’altra scoperta fondamentale è la “permanenza dell’oggetto”. Nei mesi precedenti, quando la mamma usciva dalla stanza era semplicemente scomparsa, non esisteva più. Ecco la ragione di molti strilli – ed anche di angoscia – nei primi mesi di vita. Ma ora le cose cambiano e lo dimostra anche la grande passione per il “nascondino”: mamma scompare dietro un angolo ma ecco…ricompare. Oppure copre e poi scopre il volto con le mani: la ricomparsa è sempre seguita da gridolini di gioia e da un gran bel sorriso.

Si sviluppa il linguaggio. Comincia a imitare i suoni che ascolta e parole semplici come mamma, papà, tata. Utilizza la voce per esprimere gioia o malcontento. Gorgheggia, vocalizza, risponde al proprio nome e sa riconoscere le emozioni dal tono di voce di chi gli sta parlando.

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La personalità si impone

Esplorando senza posa il mondo che lo circonda, il bambino comincia a manifestare i propri sentimenti. In alcuni casi riesce ad ottenere quel che vuole – ad afferrare un oggetto, a provocare un suono – ma altre volte non ci riesce. Nel primo caso manifesta soddisfazione (sorride, manda urletti di gioia). Nel secondo caso manifesta insoddisfazione o rabbia per l’insuccesso, in genere con il pianto.

Compaiono così i primi tratti della personalità: alcuni bambini sono e rimarranno allegri, felici di esprimere soddisfazione e capaci di superare rapidamente le frustrazioni. Altri si riveleranno testarsi e musoni e altri ancora compiacenti e timidi. Meglio adattarsi al temperamento del bambino – così come ci adattiamo a quello di amici e parenti – piuttosto che tentare di modificarlo, impresa destinata quasi certamente al fallimento.

Come aiutare lo sviluppo della mente

Siamo in un periodo cruciale per lo sviluppo del cervello e della mente. Alcune attività possono aiutarlo.

Un box sicuro e ben attrezzato permette al bambino di muoversi, di giocare e di esplorare in tutta sicurezza il mondo che lo circonda. Ma occorre molto di più:

– parlare e cantare mentre gli facciamo il bagnetto, gli diamo la pappa, giochiamo, passeggiamo o guidiamo;

– rispondere al vocalizzo con un vocalizzo, ad un sorriso con il sorriso, ad una smorfia con la medesima smorfia: è cominciata la comunicazione!

– leggere i libri ad alta voce cominciando a mostrare le figure. Il bambino adora la voce di mamma e papà e dopo un po’ comincerà anche a “leggere il libro”, a modo suo, s’intende;

– regalare giochi che stimolano la mente: uno specchio infrangibile, palle soffici che suonano, strumenti musicali, sonagli, libri illustrati per bambini di tessuto lavabile o di vinile, tutto a colori molto vivaci.



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Si comporta bene?

Manifestando la propria personalità, diventando sempre più autonomo e capace di comprendere, il bambino è anche meno facile da trattare. Le sue esplorazioni fisiche e psicologiche vanno sempre incoraggiate e approvate a meno che non diventino pericolose per sé o per i familiari. Il modo migliore per evitarlo è distrarre il bambino con qualche gioco o con attività alternative. Inutile tentare la via della disciplina perché gli manca ancora la memoria per trar partito dagli insegnamenti.

Il metodo che ha di solito maggior successo è quello di premiare i comportamenti buoni e di non premiare quelli cattivi. Quando piange per capriccio, ad esempio aspettare un bel po’ prima di prestargli attenzione e non coccolarlo. Lo coccoleremo subito, invece, se piange perché è caduto e si è fatto male. È essenziale non alzare mai la voce e, men che meno, alzare le mani. Sgridare il bambino e alzare la voce, non soltanto non serve ma viene interpretato di solito come il successo del proprio capriccio: mamma e papà reagiscono quando strillo, quindi è un buon metodo per attirare la loro attenzione!

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L’importanza delle coccole nello sviluppo biologico e psicologico del bambino

Come proteggerlo dai pericoli e dalle infezioni

Essenziali le vaccinazioni del 5° mese. Altrettanto importanti le precauzioni per trasportare il bambino in auto, per proteggerlo dai pericoli della piscina se ce n’è una in giardino. A questa età, è molto importante proteggerlo dalle cadute, dalle ustioni e dal soffocamento.

Non lasciarlo mai solo sul fasciatoio, su un tavolo o vicino a una scala.

Tenere tutti i liquidi bollenti (caffè, tè, minestra…) fuori dalla portata del bambino. Regolare la temperatura centrale dell’acqua calda sotto i 48° centigradi per evitare che si ustioni con l’acqua di casa.

Non lasciare mai nelle sue mani oggetti piccoli che potrebbe inalare, soffocandosi. Per lo stesso motivo, utilizzare sempre alimenti solidi, tritati, macinati o comunque sufficientemente soffici da poter essere ingeriti senza masticare.

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Quando chiedere consiglio al pediatra

Ogni bambino si sviluppa a modo suo ed è molto difficile fissare “segni di allarme” precisi. In alcune situazioni è comunque bene consultare il pediatra:

– il bambino sembra flaccido, come una bambola di pezza;

– la testa cade all’indietro quando lo si solleva in posizione seduta;

– non si affeziona alle persone che lo accudiscono e sembra non gradire la presenza di estranei;- gli riesce difficile portare gli oggetti alla bocca;

– non gira la testa alla ricerca di un suono che viene da dietro;

– non si gira dalla posizione prona a quella supina e viceversa entro i 7 mesi;

– non sorride spontaneamente entro i 5 mesi;

– non si siede da solo entro i 6 mesi;

– non gorgheggia a 6 mesi;

– non raggiunge attivamente gli oggetti entro i 7 mesi;

– non segue gli oggetti in movimento con entrambi gli occhi entro i 7 mesi.

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