È un gioco creato in Inghilterra e diffuso nei Paesi anglofoni. Che svilisce il vero significato del Natale (e dei suoi protagonisti)
Esiste sul mercato anglofone un gioco da tavolo che contrappone Gesù a Babbo Natale.
L’idea, davvero balorda, di “Santa Vs. Jesus” (così si chiama; è consigliato dai 15 anni in su), è che Babbo Natale e Gesù Cristo siano in competizione tra loro per assicurarsi, in vista delle festività, il maggior numero di “credenti”.
L’idea è di proporre una sfida con una varietà di enigmi a tema festivo, indovinelli, puzzle, giochi intellettivi. La squadra che si accaparra il maggior numero di credenti alla fine del gioco è quella vincitrice.
Claus la “cattiva” contro la Madonna
Si possono impersonare la signora Claus, qualche elfo e qualche renna e stare nella squadra del primo, che pare quella dei “cattivi”, oppure la Madonna, l’angelo Gabriele o uno dei magi e militare con il secondo, il capo dei “buoni”.
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Farli apparire come personaggi fantasiosi
Il gioco è nato grazie al successo di una preventiva campagna di finanziamento: segno che qualcuno ci ha “creduto” al punto da pagare perché venisse prodotto. Se lo spunto viene evidentemente dalla domanda su “chi porta i regali ai bambini” (Gesù Bambino o Babbo Natale? Santa Lucia o la Befana?), non v’è dubbio che ritrarre in termini così dissacranti Babbo Natale e Gesù che lottano per «governare sul Natale» ne fa due personaggi di pura fantasia.
Violato lo spirito del Natale
In tal modo va in pezzi anche il dato storico-culturale, immaginando che un Natale esista a prescindere dalla fede nell’incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù – la stessa fede che animò il vescovo Nicola dal quale l’immagine di Santa Claus dipende. Un prezzo troppo caro anche per il divertimento che il gioco promette (Avvenire, 3 dicembre).
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