separateurCreated with Sketch.

Il mio film con il Papa catechista

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Credere - pubblicato il 26/11/17
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

La psichiatra e regista argentina racconta come è nata la pellicola Beyond the sun in cui Francesco interpreta se stesso e spiega ai bambini la fede cristiana: «Raccontiamo la Chiesa in uscita»di Francesca D’Angelo

Avrebbero potuto scegliere un premio Oscar: trattandosi del primo film nella storia del cinema nel quale un Pontefice interpreta se stesso, i produttori Andrea Iervolino e Monika Bacardi non avrebbero avuto difficoltà a trovare un regista di chiara fama per Beyond the Sun. Invece hanno scelto lei: l’argentina Graciela Rodriguez, una donna minuta che, nella vita, esercita la professione di psichiatra, specializzata nella gestione dei traumi e delle violenze psicologiche e sessuali. Un azzardo? Forse, ma comunque ben calcolato. Dalla sua, infatti, Rodriguez vanta un profondo rapporto con papa Francesco: tutto è nato proprio in Argentina, quando l’allora cardinale Bergoglio le chiese di collaborare con la Chiesa locale nella prevenzione degli abusi sui minori.

Un legame che è continuato fino a oggi, essendo tuttora Rodriguez una delle consulenti di Francesco in materia di traumi e violenze. L’idea del film nasce quindi dalla trama di rapporti, affetto e amicizie che legano il Papa, Graciela Rodriguez e gli stessi produttori, che condividono la medesima visione della vita. Così, la conoscenza personale e la profonda fede di Rodriguez hanno finito per prevalere sulla sua poca dimestichezza con il cinema, dando alla pellicola un’identità chiara e autorevole. Beyond the Sun nasce infatti, per espressa volontà di papa Francesco, per avvicinare i bambini al Vangelo, senza per questo esimersi dal raccontare situazioni familiari conflittuali. Il Papa appare due volte: all’inizio della pellicola e alla fine. Il film è stato sviluppato e costruito proprio sulla base dell’intervento fornito preventivamente dal Pontefice.

Graciela, come ha reagito quando le hanno proposto di scrivere e dirigere il film voluto dal Papa?

«Sulle prime, ho pensato che fossero impazziti! Nutro da sempre una grande passione per il cinema, ma non avevo mai girato un film prima d’ora! Inoltre questa è una pellicola particolarmente impegnativa, che richiede molto coraggio perché ogni singola parola ha un’importanza e un peso specifico. Poi però mi sono resa conto che, grazie al mio lavoro, ho sviluppato una profonda conoscenza dell’umano: so di cosa hanno bisogno i bambini, quali volti sarebbero stati più adatti, come raccontare i loro conflitti. Quanto all’aspetto più tecnico, legato alla regia, mi ha tranquillizzato molto sapere che mi avrebbe aiutato Charlie Mainardi: abbiamo condiviso il lavoro, in grande armonia».

Quando ha conosciuto, per la prima volta, papa Francesco?

«È stato circa otto anni fa, in Argentina. Abbiamo iniziato a collaborare perché Bergoglio, che all’epoca era ancora cardinale, voleva capire come risolvere i problemi degli abusi e delle violenze all’interno della Chiesa e come aiutare le vittime. È davvero una persona straordinaria e il fatto che apprezzi il mio lavoro mi riempie di gioia».

Vi sentite frequentemente?

«Quando ho bisogno di contattarlo gli scrivo un’e-mail, che uso però con parsimonia per rispetto dei suoi numerosi impegni. Tuttavia lui è sempre molto presente: per esempio, mi ha scritto proprio durante la conferenza stampa di Beyond the Sun, alla Festa del Cinema di Roma. La mail recitava: “Desidero che il film abbia successo e, grazie alla presentazione al festival, andrà molto bene. Prego per questo. Per favore non vi dimenticate di pregare per me. Gesù la benedica».

Cosa ammira maggiormente di papa Francesco?

«Sicuramente il suo coraggio. Credo anche che le persone lo seguano perché lui vive una profonda unione tra corpo, cuore e anima. È questo che rende i suoi messaggi così forti».

Lei come ha incontrato la fede?

«È stato tutto molto naturale. Ho iniziato a conoscere Gesù da bambina: mia nonna aveva l’abitudine di andare in chiesa e io l’accompagnavo, per pregare con lei. Ricordo che, quando entravamo in parrocchia, lei mi indicava le statue della Sacra Famiglia dicendomi: “Ecco, questo è Gesù e questa è Maria, la Vergine”. E io, semplicemente, ho riconosciuto l’evidenza. Ecco, la mia fede è iniziata da quel semplice ma genuino: “Sì, certo, nonna: loro sono Gesù e Maria”. Spesso sento le persone ripetere che desiderano credere in Dio, che cercano di credere in lui. Per me non è così: io non lo cerco. Lo riconosco e basta, perché Dio è qui, dovunque, nella mia vita e in quelle di tutti noi».

Non ha vacillato nemmeno quando è venuto a mancare suo marito?

«Al contrario: la fede è stata per me una risorsa. Quando è morto mio marito, ormai parecchi  anni fa, ho attraversato un periodo molto triste della mia vita. Io, la psichiatra specializzata in traumi, sono dovuta passare attraverso un dolore così grande. Non è stato facile: c’erano giorni dove sembrava che tutto andasse male e la sofferenza diventava un carico opprimente. Tuttavia sapevo che, un giorno, avrei capito quella sofferenza, l’avrei superata e il sole sarebbe tornato a splendere. Inoltre sentivo che, pur in mezzo al dolore, c’erano ancora tante cose belle a cui la mia esistenza mi chiamava».

Beyond the Sun ricorda l’importanza dell’evangelizzazione: è questa la sfida più grande a cui è chiamata oggi la Chiesa?

«Una delle battaglie che Francesco sta portando avanti con più forza è proprio quella di una relazione più stretta tra la Chiesa e i giovani: la cosiddetta “Chiesa in uscita”, aperta a tutti. Personalmente però trovo anche decisiva l’insistenza con cui Bergoglio ricorda che la violenza non è Dio e che non si può usare il nome del Signore per combattere guerre».

IL FILM: BEYOND THE SUN

Scritto e diretto da Graciela Rodriguez, con la collaborazione di Charlie Mainardi, Beyond the sun (Al di là del sole) racconta, come fosse una storia d’avventura, la scoperta della fede da parte di quattro ragazzini, decisi a capire se davvero Gesù è proprio qui, in mezzo a noi. Il titolo riprende la frase dell’Apocalisse «Al di là del Sole Gesù rinnova e fa nuove tutte le cose», presente anche nell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco. Pensato appositamente per un pubblico di ragazzi e famiglie, il film uscirà nelle sale a gennaio 2018. Tuttavia è prevista a dicembre 2017 una distribuzione ad hoc per le scuole, ribattezzata School day: su prenotazione degli istituti o delle associazioni, Beyond the sun sarà proiettato nei cinema al mattino. La produzione è di Ambi Media Group (www.ambimediaitalia.it), di Andrea Iervolino e Monika Bacardi.

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE

Top 10
See More