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Social Cross, un’alternativa a Facebook per offrire ai cristiani uno spazio in cui esprimersi liberamente

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John Burger - pubblicato il 23/11/17
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Il fondatore si era stancato dell’ostilità del colosso nei confronti dei cristianiCi sono numerose alternative a Facebook, molte delle quali per gruppi specializzati, come i fans del Lego o i militari.

Ci sono anche molte alternative cristiane, come Christians Like Me e Awestruck.

Adesso ce n’è anche un’altra, fondata perché chi l’ha ideata constatava un’atmosfera sempre più ostile nei confronti dei cristiani su Facebook.

“I conservatori e i cristiani sono costantemente banditi [da Facebook] perché affermano verità bibliche”, ha affermato Rich Penkoski, fondatore di Social Cross. “Altri gruppi possono invece sputare veleno e Facebook non fa nulla”.

Penkoski ha dichiarato che quando ha postato su Facebook le sue convinzioni basate sulla Bibbia relative all’omosessualità il colosso lo ha bandito per 30 giorni, ed è diventato il bersaglio di molti attivisti LGBT. Lui e la sua famiglia hanno dovuto addirittura trasferirsi per le minacce di morte che avevano ricevuto, ha aggiunto.

“Molti mi hanno detto: ‘Visto che Facebook sta diventando sempre più anticristiano, perché non creiamo una nuova realtà?’”, ha riferito in un’intervista Penkoski, pastore degli Warriors for Christ Ministries di Harpers Ferry (West Virginia, Stati Uniti), aconfessionali. Insieme alla moglie Amanda e a due colleghi ha allora fondato Social Cross, costrattando Pas Softech, con base in India, per costruire il sito.

Social Cross non è semplicemente una reazione a un’esperienza negativa. Ha anche un obiettivo positivo: “collegare i credenti nel mondo per unificarci nella nostra fede”, per usare le parole di Penkoski. “Conversare senza discutere, senza litigare… abbattere i muri che hanno diviso i cristiani in tutti questi anni, per poter arrivare finalmente a un punto in cui poter unificare la nostra fede in Cristo”.

“I dibattiti teologici su Facebook possono degenerare molto rapidamente”, ha osservato Penkoski, veterano della Marina e padre di sei bambini. “C’è molta animosità, molta rabbia. A Social Cross non c’è nulla di tutto questo. Abbiamo battisti, cattolici, mormoni, metodisti… Vanno tutti d’accordo”.

Penkoski stima che il 70% delle interazioni su Social Cross sia legato alla teologia, e il 30% alle condivisioni sulle proprie famiglie.

La rete, ha affermato, si aspetta che i membri rispettino “fondamentalmente standard biblici. Il codice di condotta del sito proibisce qualsiasi uso di profanità, epiteti razziali, materiale sessualmente esplicito o frasi o parole dispregiative”.

“Non ci minacciamo a vicenda. Non ci odiamo”. È anche proibito censurare gli altri sulla base di disaccordi. “Ovviamente ci sono disaccordi tra le varie denominazioni, ma ciò non significa che odiamo qualcuno o lo mettiamo a tacere. Vogliamo che le persone dicano apertamente quello che vogliono dire. Siamo tutti adulti, dovremmo saperci comportare in modo biblico”.

“E c’è tolleranza zero nei confronti della promozione dell’agenda LGBT, dell’adulterio o cose del genere”.

Nei suoi quattro mesi di esistenza, Social Cross ha già attirato 12.000 membri, ha detto Penkoski. Una sfida che il suo team ha dovuto superare è stato “far sì che i cristiani si unissero al sito e si aprissero, per via della mancanza di fiducia” che derivava dalla loro esperienza su Facebook. “Cerchiamo di assicurarci che certi elementi vengano rimossi subito”, ha sottolineato il fondatore.

Social Cross ha sulla homepage una “Ricerca biblica” di modo che gli utenti possano consultare la Scrittura senza uscire dal sito, e una chat in tempo reale per favorire la conoscenza tra i membri.

Io mi sono iscritto e sono stato presto raggiunto dall’“amicizia” di Penkoski e di un’altra persona. Il sito ha una sezione per le notizie, una voce “Persone che potresti conoscere”, suggerimenti per unirsi a gruppi e pagine speciali, includendo “Notizie sulla fine dei tempi”, “Profezia biblica” e “Cristiano ex gay”. Una ricerca sul sito sul termine “cattolico” non ha dato risultati. La ricerca sul termine “ortodosso” ha portato a una pagina apparentemente creata da un altro membro, “Cristianesimo ortodosso”, che aveva 11 “Mi piace” ma nessun post.

Ma il sito ha appena quattro mesi.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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