Perché l’amore e la verità sono inseparabiliAlcuni amano una bella discussione, ma io farei di tutto pur di non dover dire a qualcuno: “Ehi, hai superato il limite”. Mi fa paura. Indipendentemente da quanto sia forte la tentazione di ignorare certi problemi, a volte bisogna dire a qualcuno che ci ha fatto del male, anche quando sappiamo che non lo vuole sentire.
Vorrei che amare significasse non far mai arrabbiare o non ferire mai qualcuno, ma l’amore e la verità sono inseparabili, e questo vuol dire che a volte la cosa migliore da fare è essere coraggiosi e affrontare la discussione. È l’unico modo per risolvere alcuni problemi. Se il vostro obiettivo è fare la pace, proteggervi o guarire anziché solo dar sfogo ai vostri sentimenti, ecco qualche suggerimento per rendere la conversazione produttiva:
Rimanere in argomento
Non gettatevi in una discussione diversa da quella in esame. È comune sentire “Mi hai ferito” e voler rispondere con accuse che esulano dalla questione di cui si parla. Evitatelo, altrimenti la conversazione finisce per andare in mille direzioni diverse, e nessuno di voi sarà in grado di ricordare quale fosse il punto principale. Non vi fate abbindolare e convincere a dire più di quello che volevate.
Scegliete un buon momento…
per avviare la conversazione, auspicabilmente quando nessuno dei due sia stressato o distratto, ma non aspettate troppo. È meglio tirar fuori la questione al momento sbagliato che non farlo affatto.
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Attenetevi a ciò che sapete davvero
Ciò vuol dire non fare supposizioni, neanche quelle che sapete sono vere. Potete sapere cos’ha fatto davvero la persona, ma non è lo stesso che sapere perché lo ha fatto. Inframmezzare la conversazione con dichiarazioni che iniziano con “Sento” vi fa essere sicuri che tutto ciò che state dicendo sia giusto, perché siete l’unica persona che sa davvero come vi sentite. La persona con cui state parlando non starà tanto sulla difensiva se non sente di dovervi correggere.
Siate specifici
Anche se non avete torto, nessuno sa come rispondere a “Sei sempre così scortese”, o “Non mi tratti bene”. È troppo vago. Usate esempi relativi ai comportamenti che vi feriscono, e ricordate che non state cercando di ferire a vostra volta; state cercando di spiegare qualcosa di importante.
Tenete sempre presente il vostro obiettivo ultimo
Il motivo per cui state parlando è che sperate che qualcosa cambi – forse che il vostro interlocutore capisca qualcosa di nuovo su di voi, vi tratti con più rispetto o modifichi un comportamento che per voi supera i limiti. Forse volete solo delle scuse.
Non dovete dire per forza le vostre ragioni
Se dovete lanciare un ultimatum come “Ho deciso di non farti più fare la baby-sitter ai miei figli” o “Lascio questo gruppo” o perfino “Voglio rompere con te”, non siete obbligati a spiegare perché.
Potete sicuramente farlo se lo volete, ma non è necessario. Se non vi sentite a vostro agio nel fornire spiegazioni o non volete rischiare che la conversazione degeneri, avete tutto il diritto di dire “Ho preso la mia decisione” se finirla lì.
Sappiate quando porre fine alla conversazione
Non dovete a nessuno neanche il vostro tempo, anche se siete stati voi ad avviare la conversazione. Se la persona ha chiarito di non essere interessata ad ascoltarvi o sta usando la conversazione come una scusa per attaccarvi o farvi impazzire, non dovete andare avanti. Se è chiaro che la conversazione è diventata qualcosa di improduttivo o insicuro, la cosa migliore da fare è lasciar perdere.
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La forza disarmante della timidezza
Non è sbagliato affrontare delle discussioni. Richiede vero coraggio, soprattutto se non ci siete abituati, ma con la pratica diventa più semplice, come tutto. E anche se auspicabilmente non diventerà un’abilità che dovrete usare per tutto il tempo, potreste essere sorpresi da quanto vi renderà felici, quando accadrà, esservi fatti giustizia e dire ciò che dovevate dire.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]