di Rosanna Novia
Al giorno d’oggi vivere in modo casto è probabilmente una delle richieste più esigenti per i discepoli cattolici. Ci sono molti miti su ciò che significhi essere vergine – e su cosa significhi essere semplicemente una persona che abbraccia una vita di castità. Visto che la castità è controcorrente nel mondo attuale, è incredibilmente importante che i giovani cattolici si aiutino a vicenda in questo campo. Possiamo rovesciare i miti sulla verginità e la castità quando viviamo in modo autentico, onesto e genuino, e quando cerchiamo davvero di capire e di pregare per le persone che ci “odiano” e ci giudicano.
Mito #1 – Hanno ricevuto un lavaggio del cervello dal cattolicesimo sul fatto che il sesso è negativo
Al contrario! Se parlate con la maggior parte dei vergini cattolici, scoprirete che credono che il sesso sia qualcosa di intrinsecamente positivo, straordinario e bello! Il sesso è così positivo da avere il potere di rinnovare i voti matrimoniali di una coppia sposata, aiutarla a crescere in santità e addirittura (se possibile) creare una nuova vita! Per i vergini cattolici, solo due sposi uniti agli occhi di Dio come “una sola carne” sono in grado di offrire il proprio corpo, insieme, come sacrificio gradito a Dio. Ergo, per i vergini cattolici il sesso è davvero sacro e ha il potere (nel giusto contesto) di collegare due sposi al Divino. STRAORDINARIO.
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Mito #2 – Non hanno fiducia a livello sessuale e non potrebbero mai “segnare”
No! Molte persone che potete percepire come vergini potrebbero non esserlo davvero nell’accezione tecnica del termine. Un’ampia percentuale di vergini cattolici è costituita da persone che hanno fatto sesso prematrimoniale in passato ma hanno deciso di non farlo più. Queste persone sono arrivate a un punto nella propria vita in cui hanno finalmente capito gli insegnamenti cattolici sulla castità. Sui vergini “tecnici”: il sesso al giorno d’oggi è piuttosto facile da reperire, e quindi concludere che queste persone non possano “fare goal”, “segnare”, perché non hanno fiducia è un’argomentazione debole. I vergini cattolici sono persone sicure a livello sociale e sessuale, e non hanno paura di vivere completamente la fede cattolica, il che include abbracciare la castità in una società che spesso la critica.
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Mito #3 – Sono presuntuosi e pensano di essere più santi di te
Ehi, anche i vergini cattolici sono umani! Hanno desideri e tentazioni sessuali come chiunque altro. Possono capire perché i loro coetanei potrebbero (erroneamente) pensare che sono (a) pazzi a romanere casti o (b) moralisti nei confronti degli altri al riguardo. Niente paura, comunque: i vergini cattolici sono sani di mente e non pensano di essere “puri” mentre tutti gli altri che li circondano sono “impuri”! I vergini cattolici capiscono perché i loro coetanei potrebbero scegliere di fare sesso prima del matrimonio, ma decidono che rischiare di andare controcorrente è benefico per loro.
I vergini cattolici vedono la bontà e la bellezza del fatto di riservare il sesso al matrimonio e il dolore che provoca non fare sesso prima delle nozze (o anche avere una visione disordinata del sesso all’interno del matrimonio). Anziché pensare “Ehi, sono molto migliore di lui!” o “Wow, guardate quando è poco santa!”, i vergini cattolici potrebbero spesso pensare cose del tipo: “Spero che conosca il suo valore”, “Spero che sappia che è più forte della sua dipendenza dal porno” o “Auguro loro davvero un rapporto sano e completo”. I vergini cattolici chiedono inoltre con fervore ai loro coetanei di pregare per loro, perché sanno che è solo attraverso la grazia di Dio che possono rimanere saldi nella decisione di vivere una vita di castità.
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Mito #4 – Sono perfezionisti e sono troppo idealistici sull’amore
I giovani vergini cattolici oggi sono “millennials” e “della Generazione Z”. In quanto tali, hanno genitori dell’epoca del “Baby Boom” e della “Generazione X” cresciuti – o fortemente esposti – nella visione hippy dell’“amore” (o piuttosto del sesso) che ha caratterizzato la rivoluzione sessuale degli anni Sessanta del Novecento. Ma l’amore (e il sesso) ha sempre un costo: nella fattispecie, sacrificio… almeno in un rapporto sano. La promiscuità senza legami, tanto popolare nella rivoluzione sessuale e oltre, comporta sempre un prezzo da pagare.
Purtroppo, una buona percentuale di giovani vergini cattolici dice che il matrimonio spezzato dei genitori e le ferite delle famiglie d’origine hanno risentito di questo “amore libero” per tutti. E allora non è tanto che i vergini cattolici sono perfezionisti con ideali troppo elevati sull’amore, ma anelano semplicemente a un significato più profondo dell’amore e del sesso nella loro vita. Spesso stanchi di sentirsi un dato statistico, vogliono essere proattivi sul fatto di avere rapporti e matrimoni sani. Nella società di oggi, questo li porta ad andare controcorrente riguardo all’amore, al sesso e al matrimonio.
Mito #5 – Sono sessualmente repressi
E allora vivere la castità NON è facile. Non è una bugia! E all’inizio un vergine cattolico probabilmente sente che la castità implica una repressione sessuale, indipendentemente dal fatto che sia single o abbia un rapporto impegnato. Man mano che approfondisce la propria fede, però, capisce che la castità NON riguarda il fatto di reprimere i desideri sessuali, ma di trasferirli in altre entità – nella fattispecie preghiere del cuore (e del corpo), amore e servizio.
Ad esempio, se un uomo è tentata di guardare materiale pornografico online, potrebbe alzarsi dalla scrivania (o chiudere il cellulare da qualche parte), offrire quel desiderio di guardare materiale porno (e la tentazione corporale di esserne eccitato) al Signore, mettersi le scarpe da ginnastica e passare un po’ di tempo con la Vergine recitando il Rosario mentre fa jogging. Queste azioni lo aiutano ad aprirsi a Dio in modo onesto (“Dio, voglio davvero visitare quel sito web, ma so che hai progetti migliori per me e vuoi che mantenga il mio cuore casto!”), a dire con fermezza “No” al peccato che ha di fronte e a crescere nella santità.
Allo stesso modo, se una donna è tentata di fare sesso con il fidanzato, potrebbe togliersi dalla situazione tentatrice in cui si trova – tipo coccolarsi e baciarsi sul divano in una casa vuota – chiedendo al fidanzato di unirsi a lei in una breve preghiera a San Michele (anche se lui non è cattolico, può tenerle la mano e ascoltare!) e fare una passeggiata romantica (se pregate San Michele e la Madonna nei momenti di tentazione sessuale non potete fallire!) Mentre camminano, i due possono collegarsi in modi ben più profondi di quello semplicemente fisico. Quando si esce insieme o si è fidanzati, le possibilità di “collegarsi” al di là del fare sesso o compiere atti poco casti sono infinite, e la castità permette davvero alle coppie di costruire qualcosa di solido sulla base della capacità di connettersi in modo autentico.
E allora se un giovane cattolico è single o ha un rapporto, imparare ad essere casto è qualcosa che libera, perché i desideri e le tentazioni sessuali non ci stringono più in una morsa, chiedendoci di capitolare. Piuttosto, siamo chiamati ad essere padroni del nostro corpo, dicendo “No” al peccato e “Sì” alla grazia. Non dobbiamo reprimere la nostra sessualità e i nostri desideri sessuali, ma abbracciare chi siamo come maschi e femmine, accettando i nostri desideri e le tentazioni come parti naturali del fatto di essere umani, offrendoli al Signore ma non agendo sulla base di questi, impegnandoci invece in azioni che rendono gloria a Lui.
Gesù chiama i suoi discepoli ad andare controcorrente, e questo è ampiamente vero nel campo (o meglio nell’arena, perché può essere una vera battaglia!) della castità nella nostra vita. Gesù ha pregato il Padre perché potessimo essere “nel mondo” come sale e luce, ma non “del mondo”, ovvero non in modo mondano, includendo i nostri valori e le nostre azioni a livello sessuale. E allora speriamo di poter vivere come donne e uomini consacrati alla Verità e che combattono coraggiosamente la buona battaglia – castità inclusa! E speriamo di poter perseguire il nobile compito della castità nella nostra vita non solo come individui ma insieme, aiutandoci a vicenda e aiutando a sollevare questo mondo dal peccato tra le braccia della grazia!
“Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Santificali nella verità: la tua parola è verità” (Giovanni 17, 14-17)
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]