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5 ricette della sana psicologia della felicità

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Javier Fiz Pérez - pubblicato il 08/11/17
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Come vivere per raggiungere la massima aspirazione dell’essere umanoParlando della felicità, è opportuno ricordare cosa dice il cattedratico di Psichiatria spagnolo Enrique Rojas Montes nel suo libro El hombre light (1992): “La felicità è la massima aspirazione dell’uomo, quella alla quale puntano tutti i vettori della sua condotta, ma se vogliamo ottenerla dobbiamo cercarla. La felicità non presuppone di trovarla alla fine dell’esistenza, ma durante”.

L’applicazione di tutto ciò non è qualcosa che si fa una volta nella vita per poi dimenticarsi del tema, ma una sfida continua. Con un po’ di pratica e di interesse non è eccessivamente difficile raggiungere uno stile di vita più sano a livello emotivo e che ci porterà a maggiori successi personali e anche professionali.

Per questo possiamo tenere presenti cinque regole pratiche, partendo dalle idee di Mihály Csíkszentmihályi, professore di Psicologia all’Università di Claremont (California) esperto in questioni collegate alla felicità e al benessere soggettivo.

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1. Conoscere gli obiettivi, cercarne la coerenza e misurare i progressi

Si tratta di proporsi mete accessibili e di aumentare progressivamente le nostre sfide. Aver chiare le nostre mete e i nostri desideri è fondamentale per godersi lavita, perché “chi sa quali sono i suoi desideri e lavora per raggiungerli è una persona i cui sentimenti, i cui pensieri e le cui azioni sono coerenti tra loro, e quindi è una persona che ha raggiunto l’armonia interiore”. La vita non è solo l’insieme delle cose che ci accadono, ma anche l’insieme di cose che vogliamo che ci accadano.

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2. Contro l’insuccesso, perseveranza

Ovviamente è necessario volere ed essere disposti a “perseverare nonostante gli ostacoli”, e aver chiaro che “goderne non dipende da ciò che si fa, ma da come lo si fa”, perché il modo di fare qualcosa può tenerci concentrati a goderne o farci essere annoiati o disperati.

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3. I contrattempi sono sfide!

Si tratta di trasformare le avversità in una sfida che può offrirci soddisfazione. Csíkszentmihályi considera questa caratteristica la virtù “più utile, più necessaria per la sopravvivenza e con maggiori probabilità di migliorare la qualità di vita”.

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4. Siamo parte di un mondo che non ci appartiene

Esistono qualità molto importanti che vanno messe in pratica, come la fiducia in se stessi senza egoismo e l’umiltà, perché chi raggiunge questa soddisfazione nelle sue sfide non destina le sue energie “a dominare il suo contesto, ma a trovare un modo armonioso di funzionare al suo interno”. Questo ci porta alla conclusione che è meglio non cercare esclusivamente i propri interessi, ma essere disposti a coinvolgersi nel sistema e pensare al sistema globale.

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5. Contro gli ostacoli, soluzioni alternative

Non bisogna frustrarsi di fronte all’insuccesso o alle avversità. In queste situazioni, è frequente concentrare l’attenzione sugli ostacoli che impediscono di raggiungere la propria meta. È senz’altro meglio avere ampie vedute per scoprire soluzioni alternative che anche se peggiori di quanto si vorrebbe sono certamente migliori che nascondersi dietro quegli ostacoli. Bisogna avere uno sguardo ampio per scoprire nuove soluzioni e dare al problema l’importanza relativa che ha.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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