I genitori degli alunni sono indignati e denunciano la mostra come apologia dell’abortoGli alunni della scuola statale Dom Geraldo Fernandes di Cambé, nel nord dello Stato brasiliano del Paraná, sono rimasti sorpresi dall’esposizione realizzata da una professoressa che voleva protestare contro i crimini sessuali commessi dai sacerdoti.
L’esposizione ha visto pagine della Bibbia bruciate e titoli di giornali su un pulpito. Nella “mostra artistica” sono stati inseriti in qualche modo anche aborto e suicidio.
Una delle “opere” è una bambola che pende dal soffitto attaccata a una corda che invita a chiedersi se il suicidio non sia “la soluzione ai difetti”. Vengono anche esibiti oggetti usati per abortire, al punto che la mostra è stata interpretata da molti genitori come un’apologia dell’aborto.
Il consigliere Paulo Soares (PTB) ha diffuso le immagini dell’esposizione sulle reti sociali. Il padre di uno degli alunni ha registrato un video e ha affermato che molti genitori sono rimasti indignati da ciò che hanno visto.
Il delegato Roberto Fernandes de Lima ha rivelato che una delle madri ha presentato una protesta formale contro l’esposizione. Dal canto suo, ritiene la mostra “un’assurdità” e ha detto che la direzione scolastica sarà obbligata a deporre sull’accaduto. Verranno ascoltati anche professori, genitori e alunni.
La questione ha avuto ripercussioni a livello nazionale quando il senatore Magno Malta (PR/ES) ha inviato un’e-mail alla procuratrice Patrícia Macedo chiedendo che le “prove del crimine” non scomparissero durante il fine settimana. Come presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta creata per indagare e combattere gli abusi contro i bambini, il senatore ha chiesto ai genitori di “reagire” a questo “crimine sfacciato”, e ha dichiarato che convocherà il direttore della scuola perché deponga a Brasília.
[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]