Alle 15.05 un 29enne uzbeko si scaglia su una pista ciclabile a Manhattan e uccide 8 persone. 15 feriti, tra cui due bambine. L’Isis non ha ancora rivendicato.
Alle 15,05 (le 21,05 in italia) New York e gli Stati Uniti sono risprofondati nella paura per un nuovo attentato terroristico. Un uomo, un 29enne uzbeko, negli Usa dal 2010, residente a Tampa in Florida, Sayfullo Habibullaevic Saipov, alla guida di un furgone noleggiato da Home Depot in New Jersey, si scaglia su una pista ciclabile vicino al World Trade Center, abbattendo come birilli (come già visto a Nizza nel 2016 e a Londra quest’anno) i ciclisti ed i passanti. A terra restano 8 persone e i feriti sono 15, tra cui due bambine (La Repubblica). Tra le vittime, ci sono cinque amici argentini, a New York per festeggiare l’anniversario del diploma, e una cittadina belga. L’attentatore, negli Usa dal 2010 e titolare di una ‘green card’, era un autista di Huber: è stato operato nella notte per il colpo all’addome sparatogli dai poliziotti che lo hanno fermato.
La dinamica dell’attentato
L’uomo scende dall’auto brandendo due finte pistole (una sparachiodi e una ‘pistola’ che spara palline di inchiostro), e viene neutralizzato da alcuni agenti accorsi che gli sparano, ferendolo gravemente all’addome, per poi arrestarlo. L’uomo secondo testimoni ha gridato “Allahu Akbar” (Dio è il più grande), l’inno di battaglia dei jihadisti di Isis e dei terroristi islamisti. Isis non ha ancora rivendicato l’azione – l’uomo è infatti ancora in vita e ricoverato in un ospedale tenuto segreto dalla polizia – ma come si è visto altre volte i sostenitori del gruppo terrorista hanno immediatamente inneggiato al killer ed una rivendicazione potrebbe seguire.
Rita Katz, direttrice dell’organizzazione Site, specializzata nel monitoraggio dell’attività jihadista del web, ricorda che il modus operandi è quello suggerito da Isis ai cosiddetti “lupi solitari” e anche come sul web venne pubblicata, solo ad agosto, una foto dei sostenitori di Isis a meno di 2 km dal punto dove si è verificato l’attacco di oggi (Corriere della Sera).