Prima volta del pontefice in una trasmissione televisiva. Sarà ospite fisso di Padre Nostro su Tv2000
Ogni settimana in dialogo con il giovane cappellano del carcere di Padova, don Marco Pozza.
Papa Francesco approda in tv, alla trasmissione Padre Nostro in onda su Tv 2000. Il sacerdote lo intervisterà in ognuna delle nove puntate del programma, nato dalla collaborazione tra la Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede e Tv2000.
«Oggi ci vuole coraggio per pregare il Padre Nostro – dice Bergoglio alla sua prima uscita in trasmissione – ci vuole coraggio di credere che il padre mi accompagna, mi perdona, mi dà il pane, mi dà quello che chiedo». Per aiutare a credere in tutto questo, il papa dà un consiglio: «Osare e pregare tutti insieme perchè è bello, perché così ci aiutiamo l’un altro».
TROPPO ODIO, TROPPA COMPETIZIONE
Il pontefice è critico, infatti, sul modo di sentirsi cristiani oggi. «Diciamo di essere cristiani, diciamo di avere un padre, ma viviamo come, non dico come animali, ma come persone che non credono né in Dio né nell’uomo, senza fede, e viviamo anche facendo del male, viviamo non nell’amore ma nell’odio, nella competizione, nelle guerre. È santificato nei cristiani che lottano fra loro per il potere? È santificato nella vita di quelli che assoldano un sicario per liberarsi di un nemico? È santificato nella vita di coloro che non si curano dei propri figli? No, lì non è santificato il nome di Dio».
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LE TONSILLE E IL GELATO
Per mostrare la grandezza di Dio, che invece dovrebbe essere una bussola per ogni uomo, Francesco racconta un aneddoto di quando era piccolo. «Ricordo una volta quando avevo cinque anni, tra i cinque e i sei, mi sono operato alla gola, non so come si dice in italiano, quando ti tagliano le…, in spagnolo è amìgdalas (tonsille ndr). In quel tempo quell’operazione si faceva senza anestesia e ti facevano vedere il gelato che ti avrebbero dato. Poi ti mettevano qualcosa nella bocca aperta, ti prendeva l’infermiere, tu non potevi chiudere la bocca e il medico con una forbice tagliava tutte e due (le tonsille ndr) senza anestesia. Poi ti davano il gelato ed era finita».
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LA GRANDEZZA DI DIO
Quando il piccolo Jorge esce dallo studio del medico «non potevo parlare per il dolore e papà ha chiamato una macchina, un taxi e siamo andati a casa. Ma quando siamo arrivati a casa papà ha pagato e io sono rimasto stupito. Ma perché papà paga quest’uomo? La prima domanda che ho fatto a papà dopo due giorni quando potei parlare, è: ‘Dimmi perché hai pagato quel signore della macchina. Ma non era tua la macchina? Io pensavo che mio papà fosse il padrone di tutte le macchine della città. Questa esperienza di un bambino davanti al padre che insegna, ci fa capire un po’ il rapporto con la grandezza di Dio ma anche con la vicinanza. È il Dio che è grande – conclude Papa Francesco – il Dio della gloria, ma che cammina con te e ti dà pure il gelato quando è necessario» (Radio Vaticana, 26 ottobre).