Il commento al Vangelo di oggi di don Luigi Maria EpicocoIn quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima». (Luca 11, 15-26)
Non ci si converte una volta per tutte. I nostri cambiamenti radicali possono anche scadere e diventare regressioni peggiori. La nostra attenzione, la nostra vigilanza nei confronti di ciò che noi riteniamo buono, deve essere quotidiana, costante, continua. Se abbassiamo la guardia possiamo rovinare anni di lavoro in pochi istanti. Non siamo mai al sicuro, siamo continuamente in battaglia. Il male non ha ore di riposo, così il nostro cuore non deve mai assopirsi. Cristo ci mette in guardia da ciò, ma ci ricorda anche che Lui ha il potere di liberarci dal male che ci tormenta. Così il cristianesimo non è solo lo sforzo di resistere al male, ma anche la fiducia in Gesù che da quel male ci libera perchè ha il potere, che noi non abbiamo, di farlo. Ricordarsi questo riempie la nostra vita di un senso di fiducia e di pace, e la libera dall’ansia di chi pensa che è lui a dover reggere il gioco.
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