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Cora Evans, la casalinga e mistica californiana sulla via della santità

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Philip Kosloski - pubblicato il 09/10/17
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Era nota per la bilocazione e le figlie hanno testimoniato molti dei suoi doni spiritualiNata nel 1904 nello Utah (Stati Uniti), Cora Evans viveva in una famiglia mormone, ma fin da molto presto fu chiaro che Dio aveva un progetto speciale per lei.

Ad appena 3 anni Cora sperimentò una visione mistica della Beata Vergine Maria, anche se all’epoca ovviamente non la comprese completamente. Nell’infanzia visse secondo la religione mormone, e alla fine si sposò nello Utah Temple.

Poco dopo il suo matrimonio, Cora iniziò a nutrire dei dubbi sulla fede mormone e intraprese una lunga via di ricerca, ma senza riuscire a trovare la religione alla quale aspirava il suo cuore.



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Poi, nel 1934, mentre era a letto ammalata, sentì un programma radiofonico intitolato Catholic Hour, e subito dopo contattò un sacerdote cattolico locale. Si incontrarono varie volte, e presto Cora si convinse del fatto che Dio la stava chiamando a diventare cattolica. Un anno dopo lei, il marito e le due figlie si convertirono al cattolicesimo.

Nel 1938 le sue esperienze mistiche ricominciarono, e Cora decise di dedicare il resto della sua vita a Dio.

“Era necessario che vivessi la vocazione che avevo scelto con Lui come mio compagno”, ha scritto. “Offrendo a Gesù la mia umanità perché la governasse e vi dimorasse, la mia vita sarebbe diventata una preghiera vivente, perché Lui era la vita, la vita che viveva in me, e il mio corpo era la Sua croce vivente, la Sua croce da portare al Calvario – il Calvario, la porta della vita eterna”.

Dopo essersi convertiti alla fede cattolica, Cora e la sua famiglia vennero perseguitati dalla comunità mormone locale, e per il marito fu impossibile mantenere il proprio lavoro. Decisero allora di trasferirsi in California.

 

Una volta lì, Cora continuò ad avere visioni celesti di santi e cercò un direttore spirituale che la aiutasse a far luce sulla sua situazione. Un sacerdote gesuita, padre Frank Parrish, acconsentì e la guidò nelle sue esperienze mistiche.

Secondo il sito web della sua canonizzazione, Cora scoprì la missione che Dio aveva in mente per lei: “l’umanità mistica di Cristo, un modo di pregare che incoraggia le persone a vivere con una maggiore consapevolezza della presenza di Gesù nella loro vita. È spiritualità eucaristica, e Gesù ha promesso di promuovere questa devozione”.

Cora scrisse su questa spiritualità e sulle sue esperienze mistiche in un diario. Era un arduo compito, visto che non era molto istruita e per lei la fede cattolica era ancora relativamente nuova.

La sua intensa devozione a Dio fu accompagnata da molti doni spirituali. Our Sunday Visitor riferisce che Cora “aveva le stigmate (ferite di Cristo), la bilocazione e il profumo di rose associato alla sua presenza”. Lei cercò di nascondere questi doni alla sua famiglia, ma sua figlia testimoniò le stigmate e ne fu molto colpita.

Durante la sua vita, Cora è stata una mistica nascosta, ignota al mondo al di là della sua famiglia, dei suoi amici e di pochi sacerdoti e religiosi. Era un’umile casalinga con una splendida vita interiore dedicata a Dio.

Cora è morta nel 1957, è prima di morire ha chiesto a Dio di donarle la stessa capacità di Santa Teresa di Lisieux – trascorrere il suo Paradiso facendo del bene sulla Terra. Dalla sua morte, i suoi scritti sono stati ampiamente letti e sono fonte di rinnovamento spirituale per molti.

La sua causa di canonizzazione è stata aperta ufficialmente nel 2012.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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