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La lettera di Tertulliano alla moglie che tutti gli sposi dovrebbero leggere

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Silvia Lucchetti - Aleteia Italia - pubblicato il 27/09/17
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“Là dove sono i due sposi, ivi è anche Cristo”Domenica scorsa si è sposata mia cugina Chiara con il suo fidanzato Massimiliano. Ora sono in luna di miele e li immagino sorridenti e storditi dalle emozioni. Marito e moglie, una famiglia.

Durante la celebrazione delle loro nozze, lo confesso, non sono stata sempre concentratissima, infatti ad un certo punto mio marito mi ha incoraggiato ad ascoltare le parole dell’omelia del sacerdote. Stava dicendo: “Gareggiate nello stimarvi a vicenda”. Cesare ha sottolineato con lo sguardo quelle parole, come un dolce rimprovero. Ovviamente da parte mia c’è stato subito il broncio, permalosa come sono, se non fossimo stati in chiesa avrei cominciato subito a discutere. Invece, il luogo e il momento, mi hanno costretta a fare silenzio e riflettere. Il sacerdote ha poi aggiunto: “per gli sposi novelli è più facile, ma con gli anni spesso è un atteggiamento che si perde. Quindi voglio ricordarlo a tutte le coppie che sono qui oggi”.



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Ok amore, magari qualche volta quando torni a casa ti accolgo con una sfilza di richieste e critiche e non sempre elogio le tue qualità, che sono invece moltissime e preziose. Però volevo dirti che quando ho letto oggi in giro per il web la “Lettera di Tertulliano alla moglie” ho pensato subito che vorrei questo per noi. La cosa che mi ha più colpito è la parola “insieme”, che l’autore dell’Ad Uxorem (non è farina del mio sacco ma di quello del collega Giovanni Marcotullio che mi ha raccomandato di dire che la traduzione della lettera è un po’ light) ripete spesso, a ricordarci che gli sposi non sono più due, ma una sola carne.

Davvero questa è la bellezza della vocazione coniugale! “Là dove sono i due sposi, ivi è anche Cristo”.

Ecco il testo:

Lettera di Tertulliano alla moglie

Condividiamo la stessa speranza,
lo stesso ideale,
lo stesso modo di vivere,
lo stesso atteggiamento di servizio.
Ambedue fratelli e servi dello stesso Signore,
senza divisione nella carne e nello spirito,
insieme preghiamo,
insieme ci inginocchiamo
e insieme facciamo digiuno.
Istruiamoci l’un l’altro,
l’un l’altro esortiamoci,
sosteniamoci a vicenda.
Insieme stiamo nella santa assemblea,
insieme alla mensa del Signore,
insieme nella prova,
nella persecuzione, nella gioia.
Nulla nascondiamo l’un l’altro,
non ci evitiamo l’un l’altro,
l’un l’altro non siamo di peso.
Volentieri facciamo visita agli ammalati,
volentieri assistiamo i bisognosi,
senza malavoglia facciamo elemosina
senza fretta partecipiamo al sacrificio,
senza sosta assolviamo ogni giorno i nostri impegni.
Ignoriamo i segni di croce furtivi,
rendiamo grazie senza reticenze,
benediciamo senza vergogna nella voce.
Salmi e inni recitiamo
A voci alternate
Ed insieme gareggiamo
Nel cantare le lodi al nostro Dio.
Vedendo e sentendo questo,
Cristo gioisce e ci manda la sua pace.
Là dove sono i due sposi,
ivi è anche Cristo.

[Cfr. Tertulliano, Ad Uxorem, II, 8,7-8]

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