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Era un alcolista e ora è sulla via della santità. La storia di Matt Talbot

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Meg Hunter-Kilmer - pubblicato il 15/09/17
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Gesù è caduto tre volte sotto il peso della croce per mostrarci cosa significhi perseverare nella debolezza, e Matt Talbot fa esattamente lo stessoMatt Talbot era un alcolista. Suo padre era un alcolista. Quasi tutti i suoi fratelli erano alcolisti. Non aveva ricevuto istruzione né formazione, ed è morto nell’oblio. E presto, a Dio piacendo, il venerabile Matt Talbot sarà santo.

Talbot (1856-1925) era il secondo di 12 figli di una famiglia della classe operaia di Dublino in un’epoca in cui cibo e lavoro scarseggiavano, e la speranza ancor di più. La vita domestica di Matt fu instabile, e la sua istruzione incosistente. Dopo qualche anno di frequentazione sporadica della scuola, Matt la abbandonò definitivamente per andare a lavorare.

Il suo primo impiego fu per un venditore di vini, e gli assaggi occasionali della merce lo trasformarono presto in un alcolista. A 13 anni la vita di Matt era guidata dalla sua necessità di bere. Spendeva tutto il suo salario in alcool, arrivando a impegnarsi gli stivali quando non aveva abbastanza soldi per una pinta. Il padre di Matt lo picchiò e gli fece cambiare lavoro, ma ormai era troppo tardi. L’alcool aveva fatto presa su di lui, e come suo padre sapeva bene non lo avrebbe abbandonato senza che lui lottasse al riguardo.

Ma Matt non voleva lottare. Voleva bere, solo quello. In seguito i suoi amici dissero che “voleva una cosa sola – bere. Non veniva in giro con noi alle feste o a scuola, ma avrebbe fatto di tutto per bere”. Per 15 anni Matt mendicò, prese in prestito e rubò qualsiasi cosa di cui avesse bisogno per soddisfare la sua dipendenza, arrivando una volta a rubare il violino a un mendicante per venderlo per comprarsi del liquore.

Matt era una causa persa – così dicevano tutti.

Un giorno, quando aveva 28 anni, si rese conto all’improvviso di quanto fossero falsi la sua felicità e i suoi amici. Era stato lontano dal lavoro per qualche giorno e aveva speso tutti i suoi guadagni nell’alcool,e quindi stava fuori dal pub aspettando che uno dei suoi tanti compagni di bevute gli offrisse un drink. Quando però un amico dopo l’altro gli passò davanti senza fargli caso, Matt iniziò a rendersi conto di quanto fosse vuota la sua vita.

Disgustato dai suoi amici e da se stesso tornò a casa, da una madre molto sorpresa di vedere il figlio a casa e sobrio a quell’ora. Dopo cena annunciò la sua intenzione di fare voto di astenersi da qualsiasi tipo di bevanda alcolica. Sua madre, il cui pessimismo non era senza fondamento, lo esortò a non fare un voto del genere a meno che non avesse davvero l’intenzione di mantenerlo.

Ma il cuore di Matt era ormai stato toccato, prima dalla miseria, poi dal rimorso e presto dall’amore. Si confessò per la prima volta da anni e tornò ad accostarsi ai sacramenti. Promise di rimanere sobrio per tre mesi, poi per sei, poi per tutta la vita. Lavorò ancor più sodo e donò il denaro che avrebbe speso per bere ai poveri. Andava a Messa ogni giorno, viveva semplicemente e compiva grandi atti di penitenza e ascetismo. Divenne francescano del Terz’Ordine. Imparò a leggere per poter studiare la Bibbia e le vite dei santi. Cosa forse più importante, non toccò più una goccia d’alcool.



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Ma non smise mai di essere un alcolista, perché la tentazione di bere rimase. Nei primi tempi della sua astinenza decise di non portare mai del denaro con sé, perché sarebbe stato troppo tentato di entrare in un bar e chiedere una birra. Dopo il lavoro, quando i suoi colleghi andavano al pub, Matt andava in chiesa. Sapeva che se non avesse riempito il suo tempo con qualcosa avrebbe avuto una ricaduta. “Non essere mai troppo duro con l’uomo che non riesce a smettere di bere”, disse una volta. “Smettere di bere è difficile quanto risuscitare i morti. Ma entrambe le cose sono possibili e perfino facili per nostro Signore. Dobbiamo solo dipendere da Lui”.

La domenica della Trinità di quando aveva 69 anni, Matt Talbot stava passeggiando lentamente per le strade di Dublino per andare a Messa. Con il corpo indebolito da decenni di duro lavoro, morì per un infarto e venne scoperto solo in seguito – un anziano non identificato trovato morto in strada. Morì come era vissuto, nell’oscurità. Ma quel giorno era nato alla gloria.



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Il venerabile Matt Talbot è la prova del fatto che essere un seguace di Cristo non rende la virtù semplice, ma solo possibile. Gesù è caduto tre volte sotto il peso della croce per mostrarci cosa significhi perseverare nella debolezza, e Matt Talbot ha fatto proprio questo, rappresentando un esempio di cosa voglia dire vivere con una dipendenza senza esserne comandato. Chiediamo la sua intercessione per tutti coloro che soffrono per una dipendenza, perché Dio dia loro il coraggio di perseverare nella difficile via del recupero. Venerabile Matt Talbot, prega per noi!

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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