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Retromarcia da Londra: la bambina cristiana torna alla sua famiglia

CRISTIANA AFFIDO MUSULMANI
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Gelsomino Del Guercio - Aleteia Italia - pubblicato il 28/08/17
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La famiglia musulmana che l’aveva presa in affido le aveva detto di non indossare il crocifisso e che il Natale è “stupido”Londra ci ripensa. Su decisione di un giudice, la bambina affidata a una famiglia musulmana osservante il 29 agosto è stata riunita ai suoi ex familiari.

La piccola è stata accompagnata a casa della nonna su disposizione del magistrato, Khatun Sapnara, musulmano praticante, ritenendo che «era nel migliore interesse della bambina vivere con un membro della famiglia che poteva promuovere il suo benessere e soddisfare le sue esigenze anche in termini di etnia, cultura e religione» (La Repubblica, 30 agosto).

La storia della bambina, cinque anni e proveniente da una situazione familiare molto difficile, ha fatto il giro del mondo. In lacrime, aveva raccontato ad un operatore dei servizi sociali del distretto di Tower Hamlets, una delle zone più multiculturali della metropoli, che la madre “adottiva” indossava il burqa e non parlava inglese. Non solo.

“VIETATA LA PANCETTA”

Quando è arrivata nella casa della famiglia affidataria, la bambina ha raccontato che le hanno subito tolto la collanina con il crocifisso e che poi le hanno impedito di mangiare il suo piatto italiano preferito, gli spaghetti alla carbonara, un regalo della sua mamma prima che la portassero via. «Qui è vietato usare la pancetta perché c’è il maiale», le hanno spiegato. E ancora le hanno detto che il Natale è “stupido” e le donne europee sono “alcolizzate”.

IL “CHILDREN ACT”

La notizia è stata data in esclusiva dal quotidiano The Times (28 agosto) che ha visto documenti riservati del municipio. Un supervisore dei servizi sociali, che ha chiesto l’anonimato, ha raccontato che la bambina piange, è molto provata e chiede di non tornare nella casa della famiglia affidataria «perché non parlano inglese».

Eppure la legge richiede che, nella scelta dell’affido, si tengano presenti «la religione, il background linguistico e culturale, la razza». A certificarlo è il Children’s Act del 1989.

Le autorità del borgo di Tower Hamlets si sono limitate a dire al Daily Telegraph (28 agosto) che le famiglie affidatarie sono formate per rispettare l’identità culturale dei bambini. Poi il fulmine al ciel sereno dopo la tempesta mediatica, con la decisione del giudice di far tornare la piccola dai suoi familiari.

 

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