Il commento al Vangelo di oggi di don Luigi Maria EpicocoCredo che a tutti noi sia balenata qualche volta nella testa la stessa espressione di sconforto dei discepoli del Vangelo di oggi: “Allora, chi può essere salvato?” (cfr Mt 19, 23-30). E’ una constatazione che nasce dalla distanza che percepiamo tra le cose che Gesù chiede e le nostre mediocri capacità che il più delle volte sono pure ad intermittenza. Questo sconforto lo proviamo perchè pensiamo di dover far noi tutto. In realtà Egli non ci domanda di eseguire delle cose, ma di viverle insieme con Lui. Esattamente come un uomo che non sa nuotare e che se invece di agitarsi e battere in maniera scordinata mani e piedi si calmasse un po’, si accorgerebbe che da fermo, da calmo, esiste una forza nell’acqua stessa che lo spinge in superficie e lo fa stare a galla. In una maniera tutta speciale questo è l’aiuto di Dio: mentre ci domanda di “imparare a nuotare” ci dona anche questa “forza misteriosa” che ci spinge e ci aiuta a stare a galla. “Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile”. Aveva ragione allora chi una volta disse: “Dio non ci chiede le cose perchè ne siamo capaci, ma perchè Lui rende sempre capaci coloro a cui domanda le cose”.
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