La TAC rivela che la donna sudanese aveva sulla gamba l’immagine dell’arcangelo Michele I resti mummificati di una donna egiziana, scoperti in un cimitero vicino alla riva del Nilo, ha rivelato un fatto sorprendente: la donna aveva un tatuaggio dell’arcangelo Michele.
Le TAC realizzate dal British Museum hanno rivelato che la donna, vissuta in Sudan verso il 700 d.C., aveva un tatuaggio all’interno della coscia (non si sa se fosse lì perché non doveva essere visto).
Il tatuaggio rappresenta una croce in cima a un simbolo che rappresenta l’arcangelo Michele e combina in un simbolo le lettere che formano il nome Michele (MIXAHΛ) in greco o copto (le due lingue usano un alfabeto molto simile).
Secondo il British Museum, il tatuaggio suggerisce che la donna sudanese era di fede cristiana e aveva sperato di mettersi sotto la protezione dell’arcangelo, uno dei santi patroni della Nubia.
Il monogramma di San Michele è stato scoperto in Nubia sulle mura delle chiese e nel vasellame, ma i ricercatori sono rimasti sorpresi dal fatto di trovarlo in un tatuaggio.
L’uso di tatuaggi per indicare la propria fede è diffuso anche oggi tra i copti, molti dei quali hanno una piccola croce tatuata all’interno del polso.
La mummia era parte di una mostra presso il British Museum che ha mostrato le immagini delle TAC delle mummie trovate lungo il Nilo. Secondo quanto riportato dal Telegraph, in preparazione alla mostra, aperta nel 2014, le mummie sono state portate di notte negli ospedali per le TAC e le radiografie.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]