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Emarginare la religione alimenta l’estremismo

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i.Media per Aleteia - pubblicato il 19/07/17
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Dichiarazioni di Paul Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa SedeQuando la religione “viene relegata ai margini della società può essere sostituita o corrotta dalla radicalizzazione e dall’estremismo”, ha dichiarato monsignor Paul Gallagher il 13 luglio, secondo quanto ha riferito I.MEDIA.

Il segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede si è espresso in questo modo al Ministero degli Esteri italiano in occasione di una giornata di lavoro sulla difesa delle comunità religiose.

Alcuni politici hanno “reticenza a parlare o anche a riconoscere il ruolo della religione”, ha lamentato monsignor Gallagher. Ad ogni modo, ha continuato citando il Messaggio di Papa Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace 2011, “oscurare il ruolo pubblico della religione significa generare una società ingiusta, poiché non proporzionata alla vera natura della persona umana”.

Secondo il diplomatico, negando la funzione della religione si allontanano i giovani dai luoghi di culto tradizionale. In questo modo, “ricorrono a Internet […] per ottenere risposte ai loro dubbi più profondi”. E anche se Internet è “uno strumento meraviglioso ha i suoi limiti: i luoghi di discussione e i forum online possono essere il brodo di coltura della radicalizzazione e dell’estremismo”.

Pluralismo religioso in Medio Oriente

Monsignor Gallagher ha quindi esortato a riconoscere che la libertà religiosa, insieme alla libertà di credo, di coscienza e di espressione, è il “vero centro di quello che è l’essere umano”. “Queste libertà non possono essere liquidate”, per cui difendere la libertà religiosa presuppone il fatto di “difendere tutti i diritti umani fondamentali”.

Dal canto suo, il Ministro degli Esteri Angelino Alfano ha affermato che la libertà religiosa si esercita anche nella partecipazione alla vita pubblica. “Sono contrario a chi vuole che la libertà religiosa sia limitata alle pareti domestiche”, ha dichiarato.

Durante il suo intervento, il segretario per i Rapporti con gli Stati del Vaticano ha anche chiesto la difesa delle minoranze religiose – cristiane e non – in Medio Oriente.

“In Medio Oriente il pluralismo religioso non è una cosa da importare o da imporre”, ha sottolineato. “È una realtà millenaria ed è la sua identità”.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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