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Fate la nanna, bambini! Consigli ed errori da evitare

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Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 11/07/17
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Nei primi mesi di vita i più piccoli hanno un ritmo sonno-veglia molto diverso da quello degli adulti. Col tempo, la situazione migliora: ma ci sono alcuni errori da non commettereIl ritmo sonno-veglia del bambino nei primi mesi di vita è molto diverso da quello dell’adulto. Nei primi mesi il piccolo non conosce la differenza fra giorno e notte, il suo ritmo è indipendente dall’ambiente e dalla alternanza luce-buio, ma è regolato soprattutto dai bisogni interni primari come la fame e la sete. I genitori devono adattare i propri ritmi a quello del piccolo. Nei primi 4 mesi il ritmo della madre deve sovrapporsi a quello del figlio ed è quindi necessario che venga supportata ed aiutata dal padre e/o da altri componenti della famiglia. Dopo i 4 mesi, il bambino si adatta gradualmente ai ritmi esterni. Instaurare delle abitudini regolari lo aiuta a sincronizzare il proprio ritmo con quello dell’ambiente e a concentrare il sonno nelle ore notturne: è una tappa fondamentale nello sviluppo del bambino.

GLI ERRORI DA EVITARE

È importante conoscere i possibili errori che possono compromettere il raggiungimento del normale sviluppo del sonno. Il più comune è mettere il bambino a letto già addormentato. È importante invece far addormentare il bambino nella sua stanza evitando di farlo in braccio o in altri luoghi per poi metterlo nel lettino. L’ambiente dove dorme il bambino deve essere tranquillo, il più silenzioso possibile e poco illuminato. Prima del sonno, è bene evitare attività e giochi troppo stimolanti, ma preferire attività rilassanti come leggere una favola e creare un rituale per l’addormentamento, da riproporre tutte le sere. La temperatura della stanza deve essere mantenuta a un livello confortevole (intorno a 20° C). Temperature troppo elevate disturbano il sonno e il bambino non deve essere mai troppo coperto. Se il bambino piange e se non è sufficiente rassicurarlo a distanza, con la voce, bisogna controllare ma senza riempirlo di attenzioni e interagire. Basta rassicurarlo con un piccolo massaggio, se possibile senza accendere le luci, e con il tono di voce basso.



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UNA NOTTE AGITATA: INCUBI E RISVEGLI IMPROVVISI

Disturbi più frequenti:

– Difficoltà di inizio e mantenimento del sonno
– Risvegli multipli notturni

Questi disturbi devono essere affrontati e risolti. Le tecniche comportamentali consistono nel far apprendere al bambino il modo di addormentarsi autonomamente: sono le più efficaci ma possono essere molto frustranti per i genitori.

È errato pensare che le tecniche basate sull’estinzione graduale (come ad esempio, lasciare piangere il bambino secondo uno schema di tempi di attesa pianificato) siano dannose perché vanno contro l’istinto genitoriale.

Prevalenza dell’insonnia in età pediatrica: 10-30 % dei bambini

disturbi sonno

Ospedale Bambino Gesù



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